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«Matrimonio combinato?». «No, grazie»: Ma con qualche (grossa) sorpresa
«Matrimonio combinato?». «No, grazie»: Ma con qualche (grossa) sorpresa
«Matrimonio combinato?». «No, grazie»: Ma con qualche (grossa) sorpresa
Ebook82 pages1 hour

«Matrimonio combinato?». «No, grazie»: Ma con qualche (grossa) sorpresa

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La fragilità dei rapporti coniugali ha raggiunto vette drammatiche: i matrimoni basati solo sull'innamoramento sembrano più fragili persino di quelli combinati. In effetti, il vero matrimonio non si costruisce solo con il sentimento, ma imparando ad amare e cercando la felicità dell'altro (e degli altri...). È importante ricordare che quando ci si sposa si entra in un tessuto relazionale molto più ampio rispetto al binomio «io-tu» dei coniugi. Se la coppia saprà comprendere questo portato relazionale, saprà mettersi alla scuola dell'Amore autentico vincendo le sfide del nostro presente così «li quido». Il nuovo libro di don Ugo Borghello, che ha dedicato lunghi anni all'ascolto delle coppie, è una guida preziosa per continuare a credere nel «sogno dell'amore per sempre». E non restarne delusi.
LanguageItaliano
PublisherAres
Release dateApr 17, 2019
ISBN9788881558605
«Matrimonio combinato?». «No, grazie»: Ma con qualche (grossa) sorpresa

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    «Matrimonio combinato?». «No, grazie» - Ugo Borghello

    Capitolo I 

    Il «noi» allargato

    dell’amore umano

    Gli esseri umani si muovono sempre nell’àmbito di legami significativi per il loro cuore, bisognoso di consenso, di affermazione presso altri. Si creano nuove appartenenze rispetto a quelle tradizionali. Ogni appartenenza sociale ha i suoi dogmi, i suoi comportamenti morali, il suo politically correct, vissuti in modo più o meno conformistico. Il guazzabuglio della cultura attuale è che il dogma conformistico imperante è quello di non essere conformisti. L’imperativo collettivo è quello di non aver legami stabiliti da altri. L’obbligo sociale è quello di non aver obblighi. C’è nell’aria un’attesa di muoversi sempre in libertà. Poi, vai a vedere e tutti si muovono allo stesso modo, i tatuaggi dilagano, la Rete uniforma oltre ogni dire, ci si fa forza gli uni gli altri per sostenere egoismi individualistici, camuffati da diritti inalienabili.

    In questo clima, già il titolo di questo libro suscita scandalo. Il conformismo imperante impone la libertà di scelta rispetto a tutte le relazioni, anche quelle famigliari e riduce l’amore all’innamoramento, incuranti della sua ondosità e vaporosità. Si parla di legami liquidi o di legami con corde di sabbia. L’uomo non può vivere senza legami relazionali e oggi li cerca più che mai; ma mai come oggi si ha paura proprio dei legami relazionali, che potrebbero limitare la libertà di altre scelte. L’umanità sta diventando sempre più schizofrenica. E così l’innata capacità di amare congenita alla natura umana, per quanto disordinata dal peccato originale, naufraga facilmente tra venti e scogliere, tra slogan e presunzioni.

    Merito della modernità è di aver sviluppato l’istanza evangelica del primato della persona. Nelle varie culture ha sempre prevalso il matrimonio combinato, legami controllati da tutti, soggezione della donna ecc. Il femminismo moderno ha alcune validissime ragioni. Ma la persona rivalutata dalla modernità è più un individuo presuntuoso che non una persona libera ma in comunione vitale. La modernità ha fallito sulla relazione, sui legami di amore. Gesù ha esaltato oltremodo la persona: non è l’uomo per il sabato, ma il sabato per l’uomo, ogni legge dev’essere a servizio del bene personale. Ma concepisce la persona come figlio, in obbedienza al Padre celeste, con legami di amore che configurano un’alleanza, un regno, una Chiesa, una famiglia, un popolo. Il figlio non è un suddito, un servo, e tantomeno uno schiavo, come si vede invece nell’islàm, che vuol dire proprio «sottomesso», dove Allah, essendo individuo unico, non è amore e non può creare per amore, ma per potere. Però il figlio non è dio a sé stesso, padrone della propria vita, ma in comunione, con legami di amore che lo rendono libero. La libertà infatti non risiede ultimamente nella possibilità di scelta, ma nella felicità, che viene solo dall’amore

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