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Musei aperti e senza confini / Open and boundless: new museums

Architetture spettacolari e multifunzionali, ma integrate nel contesto storico, geografico e sociale. Programmi curatoriali meno formali, per rendere l'arte un'esperienza naturale e quotidiana. Cinque professionisti raccontano il futuro dei luoghi della cultura /
Spectacular, multifunctional architecture, integrated in the historical, geographic and social context. Less formal curatorial narratives so that art can become a natural, daily experience. Five experts talk about the future of museums

Musei e spazi della cultura sono oggetto di profondi cambiamenti che riflettono un più generate mutamento degli stili di vita, con confini sempre più fluidi tra vita pubblica e privata, tempo libero e lavoro, cultura e spettacolo. Dobbiamo quindi interrogarci sulle trasformazioni tipologiohe e progettuali auspicabili. Dobbiamo chiederci se l'elemento della spettacolarità dell'architettura – il cosiddetto “effetto Bilbao” – abbia ancora impatto sul coinvolgimento del pubblico e sullo sviluppo urbano. Domandarci, infine, come gli spazi per la cultura si debbano rapportare al contesto storico e geografico. La madre di tutte gueste domande è, in ogni caso, se i valori alla base della fruizione della cultura siano davvero cambiati, dal momento che i temi dell'inclusività e della sostenibilità sembrano diventare trainanti nel progetto dell'architettura e anche della propostd culturale. Abbiamo girato i quesiti a due direttori – Arte Chen, direttore generate e artistico dell'Het Nieuwe Instituut di Rotterdam e Suhanya Raffel, direttrice di M+ Museum for Visual Culture West Kowloon di Hong Kong – e a tre progettisti – Mariam Issoufou Kamara, fondatrice e direttrice dello studio nigeriano atelier masōmī; Li Hu e Huang Wenjing founding partner di Open Architecture, a Beijing, oggetto della recehte monografia A Radical Vision by OPEN. Reinventing Cultural Architecture (Rizzoli); e Ben van Berkel, co-fondatore e principale architetto di UNStudio ad Amsterdam ehe, negli anni, ha sperimentato metodologie e soluzioni progettuali con l'ausilio di nuovi materiali e tecnologie.

Gli spazi della culture come luoghi ibridi. Quali sono i principali cambiamenti a livello tipologico e architettonico?

Il sovrapporsi di pubblico e private, cultura e intrattenimento evoca idee che risalgono al Fun Palace realizato negli anni Sessanta da Cedric Price e Joan Littleweod. È stato significativo vedere quell'idea citata da Diller Scofidio + Renfro in The Shed

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