Nonostante I'ltalia sia un Paese ricco di storia e spesso refrattario alla produzione contemporanea, esistono anche qui luoghi dove, forse inaspettatamente questa si è rivelata una scommessa vincente, capace d'indurre a un cambiamento socioculturale significativo in territori tradizionalmente ai di fuori dalle rotte del sistema dell'arte.
A fare da apripista è stata, probabilmente, la vicenda ultratreatennale della Galleria Continua di San Gimignano, un luogo affascinante dal punto di vista paesaggistico e storico-artistico che, nel 1990, l'entusiasmo di tre amici (Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo) ha catapultato nel presento La loro storia lunga e di successo (che li ha portati ad aprire sette sedi nel mondo) è ben celebrata nel documentario Galleria Continua. The Ability to Dream e nella mostra allestita negli spazi espositivi che hanno sede in un ex cinema cittadino. Attraverso un lavoro che ha viaggiato per molti anni sul doppio binario - della galleria commerciale da una parte e dell'associazione culturale dall'altra - Continua ha fatto transitare in terra senese alcuni degli artisti più importanti della scena contemporanea internazionale. Non solo ha portato mostre e interventi passati alla storia dentro alle proprie sale, come Descension di Anish Kapoor(un vortice d'acqua nel pavimento), ma ha anche lasciato sul territorio una serie di opere nello spazio pubblico realizzate da artisti come Antony Gormley, Cai Guo-Qiang, Sol LeWitt, Mimmo Paladino e Kiki Smith, facendo di San Gimignano una meta obbligato per gli operatori culturali.
Più recentemente, in una situazione economica, sociale e politico totalmente mutata rispetto agli anni Novanta e nel quadra (letteralmente, uomo selvatico) e la figure leggendaria dell' (misterioso essere femmineo), che hanno consentito di ragionare su diversità e identltà. Nel 2022, è stato il turno della vertigine, tema declinato da ogni artista in chiave personale fino a introdurre la questione ambientale. Un altro fattore da non sottovalutare è stato l'avere sdputo incuriosire le persone che camminavano per strada. Spesso, infatti, le attività del museo si sono affacciate dalla vetrina verso la via: nel 2021 con “Mantra fora city” diversi curatori e direttori di musei internazionali hanno regqlato un pensiero alia città di Belluno, una frase che veniva scritta sulla vetrata del museo ed esposta alla vista dei passanti. Sono state scelte anehe opera appositamente pensate per essere viste dall'esterno come di Christian Boltanski, prestata temporaneamente dallo SMAK di Gent.