ual è la scala del'oceanico? Per il mistico francese Romain Rolland, che ha coniato l'espressione in una sua lettera del 1927 a Sigmund Freud, il “sentimento oceanico” è eterno, illimitato. Per Rolland, permette di entrare in comunione con l'universo ed è alia base di ogni religione. Se l'oceano, però, è spesso usato come metafora per descrivere l'infinito, sulla Terra gli oceani sono limitati, misurabili. Dalle scoperte astronomiche dell'antichità alle del 1970 non off re alcun orizzonte, né oggetti o punti di riferimento. Raffigura un braccio di mare che potrebbe oltrepassare i limiti del foglio, ma naturalmente non lo fa. Gli oceani superano le nostre capacità percettive e appaiono sconfinati. Alio stesso tempo, l'oceano della nostra immaginazione è circoscritto, come nei disegni di Celmins. Riprendendo il termine ‘oceanico’ da Rolland e Freud, ma anche da Baruch Spinoza, Julia Kristeva e Fred Moten, la studiosa Jackie Wang sostiene che l'oceanico è una rivelazione: “Il sentimento oceanico è uno stato affettivo che ha il potenziale di aprire il soggetto dissolvendo temporaneamente i suoi confini… Diventa possibile immaginare se stessi come parte di una costellazione”. La “sensazione oceanica” indotta da Celmins e altrettanto rivelatrice, la scala delle opere e a un tempo limitata e vasta, finita e infinite, soggettiva e integrata.
Quando l'oceanico è una rivelazione / The oceanic as revelation
Jan 23, 2023
2 minutes
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