COLLEZIONI DONNA P/E 2019
Londra traccia un’anatomia dei sentimenti. Propone un défilé di rara intensità che sa decifrare le sfumature delle emozioni. , , , : ogni elemento visivo diviene lettera di un alfabeto tessile. Esprime, racconta. La scelta dei colori, di e , rende palpabile la complessità dell’animo umano. Gli indumenti sono versi lievi, canti dell’attesa, oppure abissi indecifrabili. Portano il, ma anche , , . Esplora le luci e le ombre dell’animo umano, i bianchi, i neri, tutte le gradazioni degli umori e dei grigi. Simone Rocha porta in passerella , donne oscure, donne del lutto e del dolore. Sono vedove vestite di , di ricchi e di . Cupe, coprono le spalle con ricamati. Austere, portano al collo . Victoria Beckham compone un canto del raccoglimento: una collezione votata alla pulizia, minimale, misurata, senza eccessi, pura, dai , silenzio nero. Burberry plasma il rigore mentale, l’equilibrio formale, la sobrietà. Celebra l’esattezza dei colori profondi, del cemento, dell’ardesia. Jasper Conran semina parole sopra le stoffe e i tessuti, lascia spazio alle geometrie dell’alfabeto, sillabe . Scrive “Equality not Minority”, codici di pensiero, in bianco e nero. Christopher Kane sonda l’abisso, il tormento, l’ultimo battito. L’istinto animale alla sopravvivenza. Plasma , drappeggi, , , , , . Roland Mouret esplora le sfumature della seduzione: , , , trasparenze ammiccanti. Ossessione e perversione tingono la palette di Gareth Pugh: , , , tailleur inquieti. Per un incubo metropolitano, teatrale, denso di drammaticità. Poi le nuance divengono più chiare, lo spirito si rasserena. Mary Katrantzou mette in scena una wunderkammer, un mondo immaginifico, ricco di , , frammenti d’arte, fragranze, memorie. Lo sguardo di Delpozo si volge verso la bellezza del , la poesia dell’. Delicatezza, fragilità, cura. crescono sulle spalle e sul capo, come sculture, , , , ricami, bagliori, . Libertà ed espressività riverberano nella collezione di Roksanda, tra , , , sagome danzanti, , dai toni caldi, curcuma, corallo, ocra, pesca. Quiete è la parola chiave di JW Anderson, che dà vita ad indumenti dall’, spontanea. e gocciolano dalle maniche, gonne e pantaloni sono ampi, le , i colori neutri. La passerella diviene il territorio dei sentimenti, lo spazio in cui può vibrare una grammatica interiore. , e innovazione compongono così un lessico emotivo, un racconto poetico, tra le luci e le ombre del mistero umano.
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