MILANO COLLEZIONI DONNA A/I 2019.20
ilano prende la forma del racconto. Aderisce alle pagine, scrive, descrive, riscrive. Le collezioni sono script cinematografici, sceneggiature, partiture per voci sole. Soggetti principali.Monologhi. Storie. Fiabe. Narrazioni. Le parole vengono cucite nei tessuti, sono imbastiture, rammendi, ricami. Gli abiti sono alfabeti visivi, sillabari materici, lirici, poetici,. Rivela piercing, borchie, catene e lucchetti. Ostenta tessuti strappati e broccati. Sete e spille. Tartan e cinghie si intrecciano, si sovrappongono, si inseguono, come stratificazioni polifoniche. Un richiamo agli anni Novanta pervade la passerella, è un riverbero, è la riflessione di un’onda sonora ed estetica. Il racconto continua. Si fa docile, lieve. Piccolo, delicato. Si fa minuto. Adatto ad essere custodito dentro un portagioie. È una ninnananna. È una fiaba del risveglio. È un . È la stanza delle bambine. È la culla per le bambole di porcellana. Una . Eteree damigelle scendono in passerella. Hanno la pelle chiarissima, simili alle donne di Botticelli. Danzano, volteggiano, tra perle e velluti, come ballerine di romantiche scatole armoniche. Intimità ed eternità. Le storie si cristallizzano poi sulla pelle e sul cachemire. Resistono al gelo, al tempo, alla dimenticanza. Milano racconta l’estremo Nord, il Mar Glaciale Artico, una nuova . La passerella ghiaccia. La luce richiama l’aurora boreale, volute del cielo d’inverno, riflessi magenta, verde intenso, arancio, turchese.L’alba e il sole di mezzanotte. La linea luminosa che rimane sull’orizzonte.Una storia che non conosce fine. Un filo, che lega i margini del panorama ai margini della pagina. Una trama senza confini. Un’attitudine alla letteratura. Poesia materica.
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