Tutte le parole che non ho detto
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Tutte le parole che non ho detto - Antonella De Luca
Tutte le parole che non ho detto
In prosa e in versi
Antonella de Luca
Published by Giuseppe Meligrana Editore
Copyright Meligrana Editore, 2013
Copyright Antonella De Luca, 2013
Tutti i diritti riservati
ISBN: 9788868150204
Presentazione di
Pasquale De Luca
In copertina:
Pierre-Auguste Renoir, In riva al mare, 1883
Metropolitan Museum of Art, New York City
Meligrana Editore
Via della Vittoria, 14 – 89861, Tropea (VV)
Tel. (+ 39) 0963 600007 – (+ 39) 338 6157041
www.meligranaeditore.com
info@meligranaeditore.com
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INDICE
Frontespizio
Colophon
Licenza d’uso
Antonella de Luca
Copertina
Premessa
Presentazione di Pasquale De Luca
Dedica
Tutta la forza che c’è in me
Versi
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Licenza d’uso
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Grazie per il rispetto al duro lavoro di quest’autore.
Antonella De Luca
Antonella De Luca nasce a Genova, dove attualmente risiede, da genitori calabresi. Si diploma presso il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci
di Genova nel 1980. Precaria per molti anni, riesce nel 2004 ad essere assunta definitivamente come impiegata nell’ambito scolastico dove svolge ancora oggi le sue mansioni lavorative. Coniugata con due figli, amante della poesia, nel 2000 decide di partecipare a vari concorsi risultando vincitrice in alcuni di essi (Un soffio di poesia
, Gocce di Bellezza
, Tropea: Onde Mediterranee
). In seguito all’incontro con il poeta Pasquale De Luca, nasce Tutte le parole che non ho detto
, sua prima pubblicazione, che tratta anche della sua esperienza di malata oncologica.
Contattala
antonella_deluca61@libero.it
Premessa
Tutte le parole che non ho detto. Quanti tremeranno nel sentire un titolo così altisonante per me che sono notoriamente logorroica? Tanti si chiederanno quali sono le parole che non ho detto. Sono soprattutto quelle che fanno male e che ho taciuto per rispetto della vita altrui, ma in particolar modo per non ferire. Sono quelle che nessuno ha voluto ascoltare per non soffrire o per paura. Insomma, cielo! Eccolo qui quel libro da me tanto bramato! Per tanto tempo ho sperato di realizzare il mio sogno nel cassetto... e ora che quel momento è arrivato, intuisco, leggendo e rileggendo, pagina dopo pagina, di aver scritto un testo prevalentemente malinconico.
Pensare che nella mia vita ho sempre cercato di portarmi il sole dentro lasciando che illuminasse le mie giornate, anche quelle più buie e minacciose. Spesso ci hanno pensato gli altri a oscurarle, ma io ho sempre avuto la forza di ritrovare in qualche piccolo anfratto della mia vita il sorriso. Ho sempre considerato questa mia capacità una grande virtù e un inestimabile dono di Dio, quel mio Dio che mi è sempre stato accanto senza abbandonarmi mai.
Eppure mi accorgo che queste righe sono il frutto di un’anima tormentata, inevitabilmente, dagli eventi negativi che per anni si sono susseguiti senza darmi pace, ma che quasi per un assurdo paradosso, mi hanno insegnato ad apprezzare ancora di più la mia esistenza e a vivere ogni giorno come fosse un regalo prezioso. Quante volte mi sono ritrovata a immaginare la vicenda che avrei voluto scrivere... ovviamente a lieto fine!
Un’intrigante storia d’amore tra due amanti segreti o meglio ancora una splendida favola per bambini, da me tanto amati: le vicissitudini della stupenda Principessa Rosa, dai fluttuanti lunghi capelli biondi e gli occhi color del mare, alla perenne ricerca del suo Principe Blu.
Invece la storia che andrete a leggere, in parte autobiografica e in parte frutto della fantasia o di racconti rivelatimi da altri, presenta sicuramente dei toni e delle immagini forti di una realtà cruda ma reale che non lascia spazio all’indifferenza.
La parte dedicata alla poesia è invece il rifugio del mio mondo più segreto; là dove gli esseri umani non sono stati in grado di cogliere i messaggi del corpo, le parole hanno racchiuso l’essenza del mio spirito.
Caro mi è costato mettere a nudo il mio cuore, ma l’umile e unico scopo che, in tale impresa, mi sono prefissata, è sicuramente quello di dare speranza a tutti coloro che vivono nelle difficoltà, cercando così di infondere nell’animo di chi legge il mio stesso amore per la vita.
Un grazie va agli amici e ai parenti che mi sono stati veramente vicini dimostrandomi il loro affetto e donandomi il loro appoggio nei momenti più insidiosi. Ma un grazie va anche a coloro che hanno cercato di ostacolarmi e di frenare la mia corsa perché è a loro che devo l’aver imparato a camminare guardinga ma con dignità e fermezza. Non posso sicuramente esimermi dal manifestare il mio più profondo rispetto e il mio più caloroso apprezzamento per medici, paramedici e psicologi dell’IST-Ospedale di San Martino e dell’Ospedale Villa Scassi di Genova, in particolar modo dei reparti di oncologia e dei centri riabilitativi, che si sono prodigati e si prodigano ancora oggi in maniera incondizionata per salvare la mia vita e quella di tantissime altre persone. Un abbraccio sentito a tutti i volontari della Pubblica Assistenza e dell’AVO per il conforto donatomi.
Ma la mia più intensa stima va al prof. Pasquale De Luca, da me definito un piccolo grande uomo
dalle proverbiali capacità artistiche letterarie, ma soprattutto, uomo di profonda umanità. A lui e alle giurie che si sono susseguite nelle varie edizioni del concorso Tropea: Onde Mediterranee di Tropea, va la mia più grande riconoscenza per aver creduto in me.
All’Editore Meligrana la mia gratitudine per avermi dato l’opportunità di pubblicare questo libro e realizzare così una delle massime aspirazioni della mia vita.
Un grazie alla Ricerca perché per suo merito ancora oggi sono viva.
L’Autrice
Presentazione
Fede, Speranza, Amore: dalla morte alla Vita
A voler sintetizzare in breve il presente libro, già da subito c’è da dire che tre sono i termini di lettura su cui incentrare la nostra attenzione: Fede, Speranza, Amore. Mentre, per dar seguito al percorso narrativo, è bene seguire la freccia direzionale di un percorso umano che da subito porta dalla morte alla Vita. Ed è questo il traguardo verso cui ci proietta Antonella De Luca, che noi in passato abbiamo avuto modo di conoscere come poetessa e che ora ci propone una narrativa vispa, ammiccante, trascinante. È un percorso di umana sofferenza, una corsa contro il tempo per uscire da un baratro scuro e profondo e correre verso la luce, verso la Vita. Una corsa ad ostacoli sempre più alti, sempre più difficili da superare, per giungere all’abbraccio finale con la Vita.
Ma, mettiamo un po’ di ordine nel dire.
Antonella De Luca, nessun rapporto di parentela con l’estensore della presente nota, di origini calabresi, vive a Genova, di fronte al mare che per lei è gioia di vivere, serenità, proiezione in sogni infiniti, lo stesso mare di Calabria che lei ama tanto. Ed è la stessa gioia di vivere, lo stesso desiderio di andare sulle rotte senza argini delle vie del mare, misteriose, libere e aperte all’infinito orizzonte lontano, è la stessa gioia del vivere quotidiano che l’Antonella
, come mi piace con senso di amicizia chiamarla, è questa stessa gioia che lei, in un parlare semplice e lineare, senza nascondere ansie e umane preoccupazioni, trasfonde in noi che ci prepariamo ad ascoltare
Tutte le parole che non ho detto.
Questo è il titolo che lei ha voluto per il suo libro, che non è solo suo; è nostro, è di tutta l’umanità, senza limiti, senza colori, perché il dolore, come dice il poeta, Umberto Saba, è umano, è di tutti, come umano e di tutti è il sentimento dell’amore, il desiderio di vivere. Di vivere, con tutte le sfaccettature che la vita ci propone, desideri, sogni, illusioni, gioie, dolori, la Vita così come essa è.
Ed è della Vita che De Luca parla in questo libro che, in due aspetti diversi, quello narrativo e quello poetico, in un connubio apparentemente staccato ma intriso di uguale sentimento, è della Vita che De Luca ci parla, ci spinge e ci costringe a meditare e a riflettere su di essa. È come se ci prendesse la mano e ci facesse tirare la spina dal continuo tran-tran quotidiano, fatto di un correre nel tempo, rincorrere il tempo, imprigionati dal lampeggìo alienante dei display disumanizzanti che segnano il tempo. Il tempo non vivo e vero, il tempo dell’uomo, che viveva il tempo, era lui il tempo, era lui che misurava, che condizionava il tempo, ma il tempo freddo, meccanico, disumano, fallace, un tempo cattivo, un tempo che non è vivo, ma finge di essere vivo lampeggiando secondo a secondo.
È il tempo del lavoro, della produttività, dell’economia, della civiltà urbana, industriale e postindustriale, che segue le leggi del guadagno, le leggi del profitto. E che distrugge l’uomo nella sua stessa essenza di uomo, rendendolo macchina di guadagno, di profitto, togliendogli e uccidendo la sua stessa anima.
C’è da riflettere e meditare. Questo ci invita a fare Antonella De Luca con questo libro che parla dell’uomo, nel nostro caso la protagonista è una donna, che vede d’improvviso e capisce di essere donna, cioè essere umano con anima e corpo. È la malattia, cancro, che le fa prendere coscienza del suo essere donna, la malattia che la scuote, che la riscatta. La malattia che la porta alla Vita, all’amore.
Per tornare al titolo della presente introduzione: Fede, Speranza, Amore. È la Fede, la fede in Dio, che spinge e sorregge Laura, la protagonista, sulla Via Crucis del dolore, della sofferenza, che con tecniche traumatiche e sofisticate macerano non solo il corpo ma anche l’anima. È nei momenti più tristi, più difficili, quando lei è sola con se stessa, con i suoi pensieri, con i suoi oscuri presentimenti, è in questi momenti che trova aiuto e conforto nella Fede, che si manifesta nella semplicità di un pensiero, di una preghiera, ed è essa che le dà la forza di combattere e vincere il nemico invisibile accucciato dentro di sé che la prende e la morde per ucciderla, per farla morire.
Dalla Fede nasce la Speranza, e la Speranza è Vita, desiderio di vita, che dà la forza propulsiva di lottare e vincere la battaglia non per nulla scontata, una battaglia con avanzamenti e arretramenti, con momentanei successi, con dubbi e incertezze, ma che alla fine sconfigge la Morte e porta alla Vita, e con la Vita l’Amore. Sì, perché i tre termini iniziali si congiungono insieme in un unicum che è Vita e la Vita è Amore, amore che proviene dalla Fede e dalla Speranza. Amore che è Vita e non è Morte.
Su questi elementi pone il suo narrare la De Luca che, pur raccontando con crudele realismo i fatti narrati, che noi non approfondiamo, porta l’uomo, nel nostro caso la donna, a prendere coscienza di sé, a lottare e combattere, a voler vivere e amare. Vivere e amare, è questo il messaggio, l’invito, che noi ricaviamo leggendo il suo libro. E vorremmo che altri raccogliessero questo messaggio, lo facessero proprio, lo trasmettessero ad altri, ad altri, altri… Perché l’uomo è uomo, a dispetto d’ogni legge economica e produttiva, in quanto è capace di vivere e amare. Per questo l’Antonella
innalza un inno alla Vita, un inno all’Amore.
Pasquale De Luca
A mio padre.
Ai miei figli.
A tutti coloro che mi hanno veramente amato
e che per sempre mi ameranno.
A mia sorella Stefania.
A tutti coloro che come me vivono sperando.
TUTTA LA FORZA CHE C’È IN ME
1
LA DIAGNOSI
Laura correva sotto la fitta pioggia che le batteva sul viso, seguendo le rughe e sfidando la tensione dei muscoli dovuta a quello sforzo mattutino.
Teneva particolarmente al suo fisico e certamente non sarebbero state poche gocce a fermarla.
Ormai aveva compiuto quarant’anni e non poteva certo permettersi qualche chilo di troppo o di non sentirsi in forma.
Erano quelli i pensieri che affollavano la sua mente ma, stranamente, in quella mattinata grigia di gennaio, sentiva le gambe insolitamente pesanti.
Era da un po’ di tempo che avvertiva qualche fastidio, si sentiva particolarmente stanca.
Tutto ciò era inusuale per lei che era definita una donna bionica, brillante in ogni occasione e stacanovista. Cercava di allontanare quella preoccupazione pensando che quella giornata sarebbe diventata sicuramente più bella grazie all’appuntamento con Claudio.
Lui era entrato nella sua vita come un turbine, con tutta la sua vitalità e l’entusiasmo per ogni cosa che potesse generare allegria.
Lo aveva incontrato casualmente ad una fermata