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Lili e l'autista gentile
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Ebook35 pages23 minutes

Lili e l'autista gentile

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Racconti galenici n°5, di Gabriele Carcano ed Eva Incocciati.“All’improvviso sento un crampo allo stomaco, una dolorosa contrazione al ventre, uno spasmo di eccitate fantasie. Mi giro nel letto. E’ tardi. Sono stanca. Ho bisogno di dormire. Cerco di non pensare a quanto è accaduto oggi. Scaccio le immagini più dure. Devo pensare ad altro. Ma tornano.”
Lili non avrebbe mai immaginato che un orrendo incidente poteva d’incanto tramutarsi in una illuminazione erotica. Eppure è la storia più vecchia del mondo: a volte basta un sasso e, oplà! si vola. La salute è proprio così, per guarire occorre andare oltre, immaginare un nuovo equilibrio, desiderare un nuovo mondo. E questo è erotico.
I farmalibri sono prodotti nel laboratorio della farmacia olistica con lo scopo di promuovere il libro come un vero e proprio "farmaco". A cura della Farmacia Olistica Cataldi Carcano di Fiuggi
Language中文
Release dateJun 6, 2012
ISBN9788863698596
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    Lili e l'autista gentile - Farmalibri - Gabriele Daddo Carcano

    Gabriele Carcano

    °

    Lili e l’Autista gentile

    racconto erotico

    racconti galenici

    i farmalibri

    Tu cammini, vedi un sasso e...

    Oplà! Si vola.

    Più grande è il sasso

    più alto sarà il tuo volo."

    Roberto Benigni

    Lili e l’Autista gentile

    All’improvviso sento un crampo allo stomaco, una dolorosa contrazione al ventre, uno spasmo di eccitate fantasie. Mi giro nel letto. E’ tardi. Sono stanca. Ho bisogno di dormire.

    Cerco di non pensare a quanto è accaduto oggi. Scaccio dai miei occhi le immagini più crudeli e le più dolci, devo pensare ad altro, fare vuoto nella mente. Rilassarmi.

    Eugenio, autista gentile, la sua mamma vecchietta, le due mostre a Firenze, il viaggio, l’incidente. Lascio che le immagini fluiscano leggere come nubi in un cielo possibilmente sereno, non le inseguo, le lascio andare. Ma tornano.

    La mia auto distrutta, il portafogli vuoto, le luci azzurre della polizia, il sorriso di lui, la faccia insanguinata del tedesco. Riesco infine a prendere sonno, ma presto mi risveglia un sogno volgare.

    Mi giro ancora, più volte, nel letto. Allontano immagini buie, cerco anche pensieri eccitanti, anzi, loro vengono da soli, conturbanti. Infine decido di alzarmi.

    °

    Passeggio, avanti e indietro, su e giù, in questa stanza sconosciuta, in una casa che non è mia, in cui mi trovo solo per caso, grazie ad un autista gentile che so che si chiama Eugenio, ma è uno sconosciuto. Un bell’uomo, non c’è che dire, mi sembra una bella persona. Se non fosse stato per lui ora sarei finita sotto i ponti a far pasto ai topi. Di

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