SHOWDETAILS MILANO+NEW YORK

COLLEZIONI DONNA A/I 2023.24

Le risposte dei creativi nei momenti di crisi sono principalmente due: la fuga, reale o immaginaria e il ‘qui e ora’, cioè restare ben radicati nel presente. Nel primo caso si mette in moto la fantasia e tutto diventa possibile, come riavvolgere la pellicola di un bel film e proiettarlo all’infinito, perché spesso è proprio il cinema a offrire piacevoli fughe dalla realtà. Nel , invece, esiste solo l’oggi, guai a guardare al passato perché non ha attinenza con ciò che viviamo, con le incertezze, con le paure, con la vita stessa. E se davvero qualcosa deve ispirarci, che sia la realtà, quella di tutti i giorni, la classica quotidianità con la casa, la strada, il gatto. Le ultime collezioni mostrano chiaramente questi due approcci antitetici, fissandoli in stili piuttosto definiti. è l’immaginazione a briglie sciolte, si sceglie perché è piacevole cullarcisi dentro, come in una favola; rassicuranti forme cocoon, la bellezza ancestrale della natura espressa da motivi floreali e animali, colori vibranti tra cui il rosso che arde come una sono proprio i bei tempi andati, rappresentati dal cinema di una volta, quello delle dive che sembravano a tutti gli effetti divinità, splendide e irraggiungibili. Agognate da tanti designer per quello stile unico che allora, sì, segnava le epoche e faceva sognare. C’era il mix ambiguo di maschile e femminile di Marlene Dietrich, con i suoi coat e completi sartoriali, oggi più presenti che mai in proporzioni over ma insieme ben strutturati; la sensualità di Ava Gardner, abiti a clessidra, sottovesti, ma anche tailleur e cappotti maschili. E ancora gli anni ’50 di Marilyn Monroe e Audrey Hepburn, gonne a ruota, vita stretta, scolli profondi. non è altro che l’oggi, che significa anche, per un creativo, non andare a cercare risposte altrove, in mondi altri o nel passato più luminoso ma trovarle interrogando sé stesso o le donne che veste; nascono quindi rimpasti aggiornati, spogliati del superfluo, contrasti di forme e dimensioni, tonalità basiche che fanno tanto normalità ma illuminate da lampi acidi e violenti.

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