A true pioneer, Pesce has treated design as a form of art, and always with an eye to social issues. His approach is recounted in a major solo exhibition devoted to his work, which has been travelling to the principal Chinese museums
Riguardando nel suo complesso e nel suo contesto oggi, nel primo ventennio del XXI secolo, l'opera di Gaetano Pesce, si coglie la sua portata pionieristica. Il suo percorso – non solo creativo e progettuale – affonda le radici nell'adesione al Radical design, anticipato nel suo Primo manifesto per un'architettura elastica, enunciato nel 1965 a Jyvaskyla, in Finlandia, in un congresso dedicato a “La società nell'architettura”. Lo fa nei diversi contesti geografici e culturali in cui si è mosso– una scelta “per evitare l'assuefazione ai luoghi”, ha dichiarato in un'intervista –, e nei rapporti personali con figure dell'industria e della cultura internazionali.
All'inizio degli anni Settanta, Cesare Cassina lo convinse a prendere parte a un'operazione ‘periscopio’, per sperimentare l'evoluzione del design con progettisti dai linguaggi diversi: