Opinions
Il futuro del design? È tua responsabilità
Made in Meda è il fenomeno che ha dato origine al design, come lo conosciamo e come lo apprezza tutto il mondo. È un mix di sapere manifatturiero nato nel Medioevo, di competenze artigianali di eccellenza, di passaggi storici epocali, di realtà produttive che si sono evolute fino a diventare punti di riferimento non solo economici, ma anche sociali e culturali, a livello internazionale. È una storia che comincia un migliaio di anni fa, grazie, 2021), per riaffermare quello che non si sarebbe mai dovuto perdere di vista, nell’interesse di tutti: un primato unico al mondo, composto da un patrimonio da tutelare e trasmettere alle nuove generazioni. Oggi le nuove sfide si chiamano ambiente, dimensione relazionale, personalizzazione, responsabilità sociale. Ancora una volta, a Meda – e non parlo solo della mia azienda BertO – si fa ricerca, si spinge più in alto l’asticella che è già altissima. Abbiamo aderito al progetto LOM (Locanda Officina Monumentale) a Milano, un di ricerca a 360° proprio su questi aspetti: dai nuovi materiali ecosostenibili con coinvolgimento dei clienti alle presentazioni di temi culturalmente vicini alla nostra sensibilità di contemporanei. Chiedendomi cos’altro si possa fare, ho riassunto in 10 punti, quello che per me è il futuro del design, a Meda e non solo: (la relazione con il cliente porta a un nuovo modo di progettare); digitale uguale internazionale (grazie al digitale Meda può arrivare ovunque); sostenibilità, il fattore dirimente tra le idee che vivono e quelle che muoiono; talento virale (a Meda tutti dovrebbero saper disegnare); oltre i modelli (venditore-cliente, pre e post-vendita, negozio-casa); relazioni sartoriali; filiera totale; meno più persone (la voce di Meda risuona nei suoi ambasciatori); responsabilità verso il territorio; responsabilità futuro, perché il futuro è una responsabilità individuale.