Local areas, communities and production sites are now being called on to undergo a radical metamorphosis. Never before has the local area been such a resource for industry, with a view to greater sustainability and a focus on production processes and their impact on human capital, the landscape and our fragile planet. This glance at the geography of Italian businesses reveals new models
Una strategia di trasformazione di un intero mercato, da lineare a circolare, per stare al passo con le sfide di un mondo che cambia rapidamente: è il ciclo infinito di Aquafil, uno dei principali produttori di nylon nel mondo, nata nel 1965 ad Arco, provincia di Trento, nell’Alto Garda. Il paesaggio, incontaminato fino agli inizi degli anni Cinquanta, conosce poi un rapido sviluppo industriale, concentrato nella zona del Basso Sarca, il fiume che ha modellato il territorio fino al Lago di Garda. Nasce dal rispetto per l’ambiente e per la comunità locale il sistema Econyl®, brevettato nel 2011, un processo sostenibile per creare nuovi prodotti dai rifiuti pre e post consumo: reti per la pesca da acquacoltura, scarti di tessuto, tappeti e moquette. Si basa su un processo chimico che permette il recupero e la rigenerazione infinite volte del nylon 6. Per sostenere questa inziativa, Aquafil collabora con progettisti e artisti contemporanei, come Paola Pivi. “Non ho iniziato a usare animali, zebre in montagna, orsi con le piume, asini in barca per parlare di ecologia. L’opera d’arte presagisce anche quando non è cosciente. La società sembra essersi sviluppata in modo molto aderente alle mie opere. Tutto qui. Vale lo stesso per il clima”, sostiene l’artista. Dal Trentino alle Marche, dalle valli fluviali alle colline dolci, lucide e prive di punte, amate da Guido Piovene, il segno è il filo: i-Mesh è un tessuto tecnico per l’architettura, prodotto a Numana, sul Monte Conero, fatto di fibre performanti per esterni e interni. È un’architettura morbida, organica, permeabile