COLLEZIONI DONNA A/I 2018.19
Milano: fusione, commistione, interazione. È la genesi di un magma culturale, estetico, creativo, intellettuale. Roccia fusa e acqua. Velluto e cristalli. La passerella palpita, batte, freme. È intrisa di stimoli propulsivi, forze vulcaniche, interpretazioni. Traiettorie visive, colate di estro. Milano si immerge nelle profondità della seguono i movimenti della lava. Si insinuano tra le sete, i broccati. Scorrono tra i veli, i turbanti, i pizzi, i pigmenti. Cercano la propria via, stillano, sgorgano. Fuoriescono dall’astrazione. Si fanno materia. Sono ricami, stampe, intarsi, bagliori. Sostanze simboliche. Metafore tattili. Portano messaggi, nuovi alfabeti, codici ardenti, stratificazioni di senso. Permeano le superfici del mondo. Evocano altre dimensioni. La terra risuona, rintocca. È il richiamo dell’Ovest, di popoli Navajo, delle lande, di Wichita e New Mexico. Praterie e gole profonde, grotte e pianure. Vento e fango. Suede e organza. Le geografie si contaminano, i confini si sciolgono, si liquefanno, colano, evaporano. Si distendono sulle superfici. Sono un crogiolo di culture, provenienze, usi, costumi, tradizioni. Un melting pot di suggestioni. Per un universo multietnico, che volge lo sguardo . Fusione, solidificazione. . Gli abiti sono scudi, corazze, armature difensive. Sono rocce ignee: si coagulano intorno al corpo, plasmano le forme, sagomano. Segnano le spalle, stringono la vita. Sono indumenti taglienti, membrane magmatiche. Graniti. Basalti. Gabbri. Involucri geologici e contemporanei: asimmetrici, oversize, vinilici, fluorescenti, segnaletici, high-tech. Elementi solidi e resistenti. Cross-over tra istinto primigenio e slancio futuristico.
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