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Orco Rosso: A Dark Novel
Orco Rosso: A Dark Novel
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Orco Rosso: A Dark Novel

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About this ebook

In un paese di montagna sperduto alla fine del diciannovesimo secolo, una lunga serie di fatti bizzarri e omicidi sconvolgono per mesi la vita del Borgomastro e della popolazione. L'arrivo di un uomo misterioso, dedito alle arti oscure, riaccenderà ricordi perduti di antiche e inquietanti maledizioni.

LanguageEnglish
Release dateJul 27, 2014
ISBN9781310874963
Orco Rosso: A Dark Novel
Author

Alessandro H. Den

Nato e cresciuto a Firenze inizia a scrivere alle elementari anche se alcuni tentativi di scarabocchi sono documentati fin dall’asilo. Famoso per aver lasciato segni pittorici del suo passaggio ovunque (fogli, banchi, persone), crescendo si appassiona a troppe cose per sceglierne solo una quindi si iscrive e si laurea presso la Facoltà di Design dove può esprimere e sperimentare il suo essere poliedrico. Inizia a scrivere il primo libro della Saga a sedici anni ma inizia a crederci solo dopo averlo cestinato e ricominciato dall’inizio per la quinta volta. Attualmente frequenta il secondo anno della laurea magistrale in Architettura, sta lavorando al quarto romanzo della Saga Le Pietre di Talarana e al secondo romanzo breve per la Saga Memorie di Talarana.

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    Orco Rosso - Alessandro H. Den

    Orco Rosso

    A dark novel

    Alessandro H. Den

    Racconto Breve

    SMASHWORDS EDITION

    PUBLISHED BY:

    Alessandro H. Den on Smashwords

    Orco Rosso

    Copyright © 2013-2014 by Matteo Berilli

    DISCLAIMER

    La vendita e la ridistribuzione da terzi non autorizzati costituisce violazione ai sensi delle normative vigenti in materia di diritto d’autore.

    Eventuali errori o imprecisioni presenti nell'opera non comportano responsabilità dell’autore che ha posto la massima cura nell'elaborazione e nell’editing dei testi.

    Dal registro del Borgomastro di… (il nome del paese risulta illeggibile e cancellato con particolare violenza)

    21 settembre 18…

    Quest’oggi si è tenuta, la festa di Finestate. Come ogni anno la piazza si è riempita di paesani e contadini, di visi rossi per il molto bere e di giovani procaci con nastri tra i capelli.

    Due buoi sono stati portati per essere oggetto di giochi di abilità e caroselli, terminati poi con l’onorato sacrificio della bestia migliore, arrostita poi sopra di un grande braciere che ha animato e sfamato poi tutti i partecipanti.

    La guardia cittadina è stata modestamente impegnata, si sono anzi, con una certa licenziosità che non manco di far presente in questa sede e in quelle più opportune, uniti ai tavoli per partecipare alla cena.

    Annoto due avvenimenti che hanno destato la mia attenzione.

    Bertha K**** è comparsa con i capelli arruffati e la faccia sconvolta nel bel mezzo dei festeggiamenti. La donna lamentava della sparizione del marito, Celsius K****, il fabbro.

    Le guardie si sono limitate a rivolgerle frasi maliziose, sostenendo che non fosse un mistero che il corpulento uomo prendesse piacere con giovani donne nei paesi vicini. Hanno quindi invitato la donna a sedere in mezzo a loro, allungando le mani e tirandola per la veste. La signora K****. se ne è stata portata via furiosa dai figli che, a stento, riuscivano a trattenerne l’impeto. Era a conoscenza dei vizi del marito, diceva qualcuno a mezza bocca, eppure nessuno l’aveva mai vista così preoccupata prima di ieri sera.

    Non è sicuramente consueto che una tra le donne più morigerate del contado, capace di tollerare, con tacito rammarico, le abitudini del compagno, compaia di punto in bianco con il volto stralunato per poi mettere in pubblica piazza tutta la sua preoccupazione.

    L’altro accadimento bizzarro risale a non più di un’ora fa, mentre osservavo le braci spegnersi nella piazza e gli ultimi paesani congedarsi barcollando malfermi sulla strada di casa. Ho quindi lasciato che i miei occhi corressero lungo i tetti muschiosi e aguzzi, sopra gli impervi comignoli che disegnano i contorni del paese contro il cielo. Più avanti le familiari macchie scure di bosco, argentee sfumature sotto la luna generosa e languida, il camposanto dalle croci bianche e dai muri coperti di rigogliosi rampicanti, custodi silenziosi di ossa e ricordi. Sopra, come silenzioso guardiano, l’antico maniero della famiglia F**********, vetusto ricordo di fasti antichi e dolorose memorie, di quando i signori della città dimoravano tra vetrate di cristallo e pietre preziose.

    Dall’incendio che ne distrusse larga parte la vigilia di Natale del 18…, portando con sé molte di quelle facoltose persone, resta ancora un debole riflesso nei miei occhi di bambino, quando lo vidi avvampare dalla finestrella al secondo piano della casupola nella quale sono cresciuto. Senza badare troppo allo scorrere del tempo, devo essere rimasto a lungo a riflettere sopra quei ruderi anneriti dal tempo e la mia immaginazione, unita ai raggi complici della luna, deve aver fatto sì che io scorgessi un fievole bagliore tra le rovine. Alla mia età dovrei smettere, in egual misura, di lasciarmi andare al bere e all’immaginazione.

    22 settembre

    I timori di Bertha K**** si sono dimostrati fondati: quest’oggi il fiume ha lasciato su una sponda il cadavere gonfio del fabbro. La scoperta è

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