Un nuovo progetto architettonico che travalica i campi del design del prodotto e d'interni, per entrare nell'ambito di quello che viene definito spatial design, intervenendo sulle relazioni che intercorrono tra le persone, i luoghi e le modalità flessibili in cui le prime fruiscono dei secondi.
È il vasto programma che si è posta Generali Italia decidendo di rinnovare e unificare l'immagine e il funzionamento delle proprie agenzie, oltre 1.200 distribuite su tutto il territorio.
L'impegno ha un particolare rilievo a livello strategico dato che – in un momento storico in cui molte aziende, specialmente in campo assicurativo e bancario, riducono drasticamente il numero di filiali – la compagnia del Leone ha scelto espressamente di continuare a presidiare il territorio, fedele all'impegno originario anche con i circa cinque milioni di assicurati riconfermando la strategia 2022-2024 “Partner di vita” di clienti e consulenti.
L'incarico di realizzare il New format Generali è stato affidato a Federica Fulici dello Studio Fulicidesign di Venezia, coadiuvato per la realizzazione dei prototipi e delle successive forniture dalle ditte Archiutti di Treviso e Sedus. Frutto di un accurato e articolato studio sui nuovi modi di lavorare grazie al digitale, il format – basato anche sui feedback di dipendenti e collaboratori – si concentra sull'accoglienza e sulle modalità di interazione con il cliente. Quest'ultimo rappresenta l'elemento centrale della nuova ‘digilosofia’ sposata dall'azienda e può oggi vivere un rapporto snello, trasparente e, in un certo senso, intimo con la propria compagnia di assicurazione. Un rapporto all'insegna, prima di tutto, della fiducia.
Nelle agenzie rinnovate, l'accoglienza è stata studiata per favorire l'incontro e il comfort dell'ospite, evitando le soluzioni, tipiche del passato, improntate a una netta divisione fisica tra gli spazi della clientela e quelli di pertinenza dello staff. L'inedita concezione degli spazi – alla scala degli arredi e dei complementi – risponde ai più alti standard prestazionali e prende in considerazione un'ampia gamma di componenti intangibili che contribuiscono a elevare il livello qualitativo generale dell'ambiente. La configurazione è pensata non soltanto per ridefinire gli ambienti ma anche per modernizzare e razionalizzare i processi e ripensare le attività tra e , tra servizi in presenza e digitale. Il risultato finale è un luogo di lavoro a interazione , nel quale i percorsi di distribuzione sono estremamente fluidi e intuitivi