La presenza di una città In un'altra come uno dei principali sintomi del rapporto tra globale e locale. Un modello della migrazione delle forme architettoniche da una scala all'altra che scardina la consueta contrapposta tra i due poli /
The presence of one urban form recognised in another one shows the migration of architectural elements from global to local and vice versa. Seeing this allows us to break the existing conceptual model of polarity and opposition
a migrazione delle forme architettoniche dal piano globale a guello locale – e viceversd – è modellata dalle relazioni politiche e culturali tra nazioni e città. Piuttosto che pensare agli edifici e ai modelli urbani esclusivamente in termini polari, opponendo frontalmente la scala globale e guella locale, dovremmo individuare altre configurazioni, che possiamo concettualizzare solo rompendo i modelli esistenti. Il primo è quello rappresentato dagli imperi e dalle politiche coloniali. Le reti di città sono state generate da strategie di dominio che interessavano territori molto vasti. Nel caso della Grecia, i modelli sono stati esportati dalle metropoli: le città-madre, come nel caso di DuraEuropos,colonia ellenistica nell'attuale Siria, con un piano che seguiva i principi di Ippodamo di Mileto. I Romani esportarono invece. Regole simili furono utilizzate nel vasto programma di colonizzazione interna intrapreso in Russia da Caterina Il, che portò alla creazione di certtnaia di nuove città, tra cui Odessa, Kherson, Nikolayev e Mariupol, purtroppo balzate oggi agli onori della cronaca.