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A vienna il design è una risorsa sostenibile per migliorare la città

n legame, sincero e profondo, con la città è l'elemento che caratterizza la Vienna Design Week. Il dialogo tra i designer e il tessuto urbanoe sociale è così intenso da averne fatto una gradita e stimolante anomalia nel panorama internazionale, grazie anche al programma di dibattiti, , visite guidate e mostre ben distribuito nell'arco di più di una settimana. Non si tratta solo, per intenderci, di un rapporto di scambio, riscoperta e valorizzazione di realtà locali poco note o sottoutilizzate, come avviene in molti omologhi europei. Qui, di designer contemporànei e aziende artigianali. Due le coppie: Anna Zimmermann con Bakalowits [7], che produce lampadari di cristallo dà quasi 180 anni, e Frieder Bohaumilitzky con Ursula Klein [4] con l'azienda Schulteswein che da tre generazioni crea oggetti gonfiabili. Quest'anno, il quartier generale, installato nell'ottocentesco sesto distretto di Mariahilf, era distribuito su tre sedi, di solito non aperte al pubblico: uno storico edificio residenziale, un ex parcheggio coperto e un lotto di terreno vacante. L'invito, come sempre, era ad andare oltre i del quartiere - la Secessione, il Naschmarkt e la lunga via dello - per scoprire le identità locali nascoste, gli spazi condivisi e le infrastrutture anonime di un quartiere che già da tempo è coinvolto in un processo di gentrificazione. Si è confermata ricca e stimolante la formula di Urban Food & Design organizzato con la Vienna Business Agency attraverso una . Al tema scelto, ancorare l'economia circolare nell'industria alimentare, ha lavorato, tra gli altri, la designer Jutta Goessl [6] che ha studiato nuovi concetti di e trasporto. E mentre i designer di Simiaen, con il chimico Alexander Ehrmann, hanno creato un set di pietra per la cerimonia del tè completo di infuso a base di licheni [2], il progetto di Johanna Pichlbauer ha regalato nuova vita, funzioni, materiali e accessori agli storici vasi del Castello di Hollenegg [5], Nella sezione Stadtarbeit i progetti che utilizzano il design come leva sociale andavano dal Noodle Repair Café [1] dei francesi Diego Faivre e Pierre Castignola olla mappatura di The Department (TD), dove negozi e locali del sesto distretto diventano un per la comunità [3], Sociale e sostenibile, condiviso e radicato nel territorio, a Vienna il design sembra sulla buona strada per diventare uno strumento che migliora la città.

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