The geopolitical maps of the skies
Il 24 febbraio 2022 è una data che rimarrà impressa nella memoria recente. E che sarà studiata con attenzione dagli storici del futuro. In quel giorno, infatti, come prima risposta all’attacco russo, lo spazio aereo ucraino è stato chiuso ai voli civili per la prima volta dopo la Seconda guerra mondiale. Non solo. L’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) ha scritto che anche volare nelle regioni confinanti poteva essere pericoloso. Così, anche la Moldavia, a sud-ovest dell’Ucraina, ha chiuso il suo spazio aereo, mentre la Bielorussia, a nord, ha impedito ai voli civili di passare su una parte del proprionon è solo un’interpretazione ma è l’essenza stessa di quello che stiamo vivendo. Per questo i governi che aderiscono alla Nato sono stati contrari all’invito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che chiedeva l’istituzione della europea. Perché lungi dall’essere una scelta di sicurezza dei voli civili, quella scelta rappresenterebbe l’ingresso in guerra della Nato. Perché la mappa del cielo, i suoi confini e le sue regole sono importanti ormai come e più di quelli terrestri. Perché gli aeroporti e le strutture di relazione ad essi collegati sono il vero punto nodale nell’era che stiamo vivendo.