Designing and regenerating spaces for knowledge
Inclusione, didattica innovativa e coinvolgimento di istituzioni e imprese. Queste le basi per il futuro dell’Università di Pavia
Francesco Svelto
Da più di 660 anni Pavia è una città universitaria: a partire dalla sua fondazione nel 1361, l’ateneo caratterizza la città con i suoi edifici, alcuni di grande pregio artistico, i laboratori, i molti collegi, la presenza di professori e studenti in gran parte provenienti da altre zone d’Italia. In virtù di questo speciale legame e della vocazione di Pavia quale città universitaria, abbiamo dedicato la Conferenza di Ateneo 2022 al tema “L’Ateneo e la Città: progettare e rigenerare spazi per la conoscenza”. Un’occasione per illustrare le attività e le prospettive dell’Università di Pavia in materia di edilizia, alla luce degli importanti interventi in corso e di quelli programmati. Il dibattito è stato arricchito dai contributi di due esperti come Mario Cucinella e Fulvio Irace e dal dialogo con il Sindaco Fracassi.
La pandemia ha accelerato la riflessione sul futuro di Pavia come città universitaria: un campus che vorremmo far crescere in una dimensione sempre più internazionale, con spazi per la formazione, la ricerca e la residenzialità che siano realmente sostenibili. Questo significa incrementare il numero degli studenti, anche non italiani, essere sempre più inclusivi, proporre un’offerta didattica innovativa e ampliata, anche grazie a lauree congiunte di nuova concezione. Pavia ha una storica tradizione di accoglienza degli studenti nei suoi collegi universitari, luoghi d’elezione per una crescita formativa e umana. Intendiamo accrescere questo modello, anche integrando i collegi nell’offerta formativa. Un aiuto al potenziamento della città campus verrà dai bandi pubblici. La nostra università proporrà interventi di recupero dei collegi Castiglioni-Brugnatelli e Golgi, oltre alla realizzazione di un nuovo collegio pubblico, presso la struttura dell’ex ospedale Mondino. Ma non è tutto. Stiamo valutando le opportunità collegate al PNRR per l’edificazione di nuove residenze con un investimento misto pubblico-privato. Sono per noi fondamentali anche gli spazi per la formazione e la ricerca.
Da un lato abbiamo il dovere di mantenere un patrimonio plurisecolare e di pregio storico-artistico, dall’altro siamo impegnati a riqualificare edifici più recenti, ma non più adeguati alle richieste attuali. In questo disegno, si inseriscono il nuovo polo di Scienze del Farmaco e l’apertura del Campus della Salute, che ospiterà la facoltà di Medicina negli ex padiglioni del Policlinico San Matteo. La logica è quella di pensare spazi che siano funzionali alle nuove esigenze di docenti e studenti, a cominciare da quelle di una didattica che non è più limitata alle tradizionali lezioni dalla cattedra, ma che vorremmo anche fossero sempre più aperti alla comunità e alle imprese impegnate nell’innovazione. In questa prospettiva, il rapporto tra Università di Pavia e territorio è oggi caratterizzatocon Arexpo.