Domus

Tavola rotonda

Round table

In today’s cities, which are more and more hybrid, infrastructures have a territorial scale. How is the dialogue with architecture evolving? How can we design more sustainable infrastructures? We spoke with Paola Viganò, Lina Ghotmeh, Nicolas Swetchine and Ubaldo Occhinegro

Come progettare le infrastrutture della città-territorio del futuro?

Paola Viganò La città si è radicalmente trasformata nelle ultime decadi e, in questo senso, è diventata un paesaggio ibrido. È una città-territorio e, di conseguenza, le sue infrastrutture hanno assunto una scala territoriale: dal sistema di gestione delle acque alla mobilità, non assomigliano più a quelle del XIX secolo. Proprio questa loro complessità rende sempre più difficile comprenderne la stratificazione e riconoscerne le logiche implicite. Questo determina nuove condizioni per il progetto architettonico e urbano, poiché significa lavorare con qualcosa di parzialmente obsoleto e contraddittorio, che non si conosce a fondo e che ha generato nuove ecologie.

È vero, l’architettura dialoga principalmente con il terreno e con le infrastrutture che nasconde. Queste esprimono il modo in cui noi siamo interconnessi e usiamo gli spazi. Vale lo stesso per l’uso e la produzione di energia. È evidente che l’umanità stia consumando l’ambiente attraverso un rapporto estrattivo, invece di interagire

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