Oggetti per fumare: tre designer reinventano il bong
Dove esiste un modello, lo si può emulare e anche superare, oppure si può prenderne le distanze.
Ma se il modello non c’è? Tre designer si sono cimentati su un banco di prova inedito: un oggetto per fumare il cannabidiolo.di legno per disegnate da artisti, Simone Bonanni, design director, Maddalena Casadei e Valerio Sommella hanno dato vita alla collezione Weed’d: tre oggetti in ceramica smaltata che servono per fumare ma che, allo stesso tempo, sono tre pezzi da collezione da esporre, oltre che usare. Weed’d è un progetto provocatorio che mira a normalizzare il mondo della cannabis. Più precisamente, quello del cannabidiolo (CBD), ovvero la sostanza estratta dalla cannabis sativa che genera l’effetto rilassante, antinfiammatorio e distensivo e che, in Europa, è stata legalizzata nel 2020. “Questo oggetto vive all’interno di un rituale”, spiega Maddalena Casadei, “che richiede una sequenza di gesti precisi e funzionali, come il progetto di design”. Gli oggetti sono monomaterici, realizzati artigianalmente da un ceramista veneto e prodotti in una tiratura limitata di 50 pezzi per colore. Sono composti da due parti: il corpo del bong, che è il vaso che contiene l’acqua, e il braciere, dove viene messa la miscela di tabacco e CBD. In un delicato equilibrio tra estetica e , i dettagli – dal diametro della bocca principale al posizionamento del foro – sono stati studiati per permettere la corretta funzionalità.