The Milk of Dreams Venice, Italy
Our relationship with the planet is one of the subjects covered by the curator Cecilia Alemani. In Venice, six artists indicate a road to salvation we might want to consider
Quale sia la nostra relazione con il pianeta dove viviamo è uno dei quesiti posti dalla 59. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, intitolata “Il latte dei sogni” e curata da Cecilia Alemani. Denunciare e schierarsi contro lo scellerato e indiscriminato sfruttamento delle risorse naturali è il primo passo verso il cambiamento ed è ciò che molte artiste e artisti sentono di dover fare. Tra loro c’è Cecilia Vicuña (Leone d’oro alla carriera) che, per l’occasione, presenta una nuova installazione delicata, ma potente, dal titolo NAUfraga (2022), un precario (fragili assemblage provvisori che realizza dal 1966) composto da corde e detriti raccolti a Venezia. Un’opera che è quasi un memento mori nei confronti del destino incerto di questa città minacciata da un comportamento sconsiderato, frutto della visione occidentalocentrica che sta causando una devastazione ambientale potenzialmente irreparabile.
Dagli abusi verso il pianeta ci mettono in guardia anche i dipinti di Jessie Homere (entrambi del 2020), raffigura catastrofi naturali prodotte dall’atteggiamento opportunistico dell’essere umano. In modo più ambiguo, il lavoro di Monira Al Qadiri vorrebbe farci riflettere sui danni ambientali e sull’impatto provocato dall’industria petrolifera nel Golfo Persico. L’artista realizza enigmatiche sculture iridescenti che ruotano su se stesse e le cui forme derivano dalle teste delle trivelle utilizzate per ferire il terreno. La trasformazione di questi strumenti terribilmente pericolosi in oggetti estetizzati che attraggono e, una volta contestualizzati, inquietano colpisce l’occhio e lascia perplessi.
