Angelo Mangiarotti e il tavolo realizzato in fonderia
Cinque uomini al lavoro, intorno a una colata di bronzo incandescente. A fianco, alcuni stampi, una pila di blocchi di marmo e un tavolo di metallo, retto da una gamba sola. È l’immagine che, nei primi anni Sessanta, pubblicizzava, su Domus, il progetto di Angelo Mangiarotti (1921–2012), realizzato con maestria dalla fonderia Bernini. Il testo di accompagnamento coglieva in poche frasi la poetica dell’architetto milanese: “Il rigore del calcolo e l’amore per l’antica