Donatien Grau
Per molto tempo, le opere d’arte sono state create per luoghi specifici. Le sculture venivano realizzate per decorare templi, edifici civili. I dipinti erano affreschi, ornavano pareti che non potevano essere spostate facilmente. Queste opere appartenevano a una concezione dell’arte che era intimamente legata alla vita che si svolgeva in un determinato luogo, la scelta di collocarvi una determinata opera era frutto di una riflessione. L’arte consisteva quindi in una tecnica di rappresentazione che aveva lo scopo di mostrare il mondo al mondo. L’architettura era connessa a queste opere che venivano create con essa e per essa. I fregi del Partenone non erano semplicemente un capolavoro della scultura da mostrare ai visitatori del British Museum: era un’opera d’arte sulla cima di un edificio alto, “un’opera d’arte senza spettatori” diretti, per dirla con Paul Veyne. Il suo pubblico era invece la città, i suoi dèi e Athena Parthenos cui il tempio era dedicato. L’intreccio tra l’architettura del tempio, le sculture di Fidia e la funzione civile della costruzione era totale. Non esisteva opera d’arte senza architettura. L’architettura era arricchita dalla scultura.
Quindi, le più importanti operazioni artistiche venivano organizzate dalle città al cui servizio si mettevano i più grandi architetti.
L’arte e l’architettura erano concepite come creazioni pubbliche. In Occidente, questa tendenza è continuata anche nel Medioevo e poi fino