Un’iniziazione per mezzo della luce
Initiation by light
Riichi Miyake rereads the history of modern architecture through the magnifying glass of interrelations between space and light, the source of inspiration of many designers. His article provides a critical multidisciplinary vision of the light types found in architecture today
Leggendo le autobiografie degli architetti, vediamo come i ricordi della loro giovinezza sembrino sempre avere un’enorme influenza nel tratteggiare la loro carriera. Mossi da scrupolo e ambizione, spesso non sono in grado di realizzare i loro ideali perché mirano troppo in alto. Scettici e molto critici nei confronti delle proprie scelte progettuali, trascorrono ore a tormentarsi sui più piccoli dettagli.
Il viaggio ha il potere di cambiare la loro mentalità – che sia alla ricerca di se stessi o il classico Grand Tour grazie al quale i giovani architetti riescono a vivere esperienze inedite in terre lontane. A volte, li spinge ad allineare gli ideali con le certezze delle loro voci interiori, a seguire i desideri del cuore: è una forma di iniziazione che consente di accedere a una visione che conferma la loro identità mettendo in relazione le loro idiosincrasie e lo spazio.
In occasione della sua prima visita al Pantheon di Roma, Steven Holl rimase profondamente colpito dai raggi di luce che penetravano attraverso l’oculo nella parte superiore della cupola, un’impressione destinata a rimanere viva per tutta la sua carriera di architetto. A Marsiglia, in ttesa d’imvarcarsi, Tadao Ando si recò all’Abbazia di Thoronet, dove scoprì il fondersi di luce e pietra.
Prima di loro, Le Corbusier fece il suo Voyage d’Orient, che gli cambiò la vita. Dopo aver interrotto il suo lavoro a Berlino, l’architetto francese si recò a Istanbul e Bursa alla scoperta di nuove idee architettoniche. Sulla via del ritorno, ad Atene ammirò lo splendore del Partenone e a Tivoli, non lontano da Roma, ripercorse l’esperienza di una grotta che rievocava la celebre metafora platonica. Bruno Taut, che aveva sognato di dare lustro all’architettura dell’area alpina durante il suo periodo espressionista, partì invece dalla Germania e arrivò in Giappone
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