Scorci prospettici contemporanei intagliati in superfici neoclassiche
Contemporary partial views carved out of neoclassic surfaces
, il neoclassico Palazzo delle Esposizioni è il risultato del depositarsi di strati temporali diversi, che si sono sovrapposti l’uno sull’altro fin dalla sua inaugurazione, nel 1883. Al rigore dell’ultimo intervento di restauro, con la direzione altrettanto netta. Realizzato in cartongesso riciclabile, l’allestimento di Bava rilegge gli spazi del Palazzo, esaltandone gli elementi sia spaziali sia ornamentali, intagliando dalle superfici neutre scorci prospettici dell’edificio e della delle sale espositive. Questa nuova lente che rilegge la struttura neoclassica attraverso un materiale industriale che, solo apparentemente, poco ha a che spartire con le volute e i fregi del Palazzo, è un supporto che nasce da un approccio che l’architetto definisce nei confronti della monumentalità del contesto. Il tentativo è infatti quello di sradicare dal linguaggio dell’edificio la sua matrice autoritaria. Bava lo fa sottomettendo il Palazzo delle Esposizioni a una nuova spazialità e circolazione. In questo senso, l’orientamento orizzontale della pannellatura in cartongesso non è casuale, ma determinata dalla ricerca di un’assonanza con il basamento di un generico palazzo storico italiano. La scelta è enfatizzata lasciando i giunti e i montanti metallici a vista.
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