Microstorie
Microstories
Long scrutinised by historians in the tiniest detail, the relationship between Ludwig Mies van der Rohe and Edith Farnsworth was personal and stormy – indeed it ended up in court. Nonetheless, this unusual architect-client rapport had little or no impact at all on the design of the Farnsworth House, a Modern masterpiece
La storia dell’architettura è piena di aneddoti che raccontano relazioni insolite tra architetto e committente. È noto che Frank Lloyd Wright tendeva a essere dispotico, al punto da pretendere che i clienti lo assecondassero anche nel disegno delle cassette della posta. Phillip Johnson, pur preferendo gli uomini alle donne, ebbe una breve e torrida relazione con l’ereditiera texana del petrolio Jane Blaffer Owen, che lo aveva incaricato di un progetto per la comunità sperimentale fondata dalla sua famiglia a New Harmony, Indiana. “Era talmente presa dal sesso che non riuscivo a progettare”, ha ricordato Johnson. “Ma alla fine, dopo un po’ di capriole a letto, sono riuscito a venire al dunque”. Fuori dalle situazioni formali, Mies van der Rohe non mostrava particolare rispetto per i suoi committenti. “Non discutete mai di architettura con un cliente”, affermò una volta. “Il più delle volte non capirà quello che volete dire. Non sanno cosa vogliono”. Per concludere: “I clienti vanno trattati come bambini”. Il rapporto di Mies con Edith Farnsworth, da cui nacque la Farnsworth House, capolavoro del Moderno, fu invece radicalmente diverso. Per prima cosa, la
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