La sensibilità vitale
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About this series
Una ricostruzione dei contrastati rapporti fra il Partito comunista italiano e la televisione, da cui emergono con efficacia alcuni nodi irrisolti della politica culturale del Pci, che colma un vuoto nella storia dei media in Italia.
L’autore, intrecciando il puntuale richiamo ai programmi della televisione con questioni come la gestazione del «colore», la controversa riforma della Rai, l’esplosione dell’emittenza privata, nonché con fatti apparentemente distanti come il referendum sul divorzio, l’«austerità» o l’«effimero», propone una documentata analisi dell’atteggiamento dei comunisti, evidenziandone, almeno fino agli anni Ottanta, la ricorrente propensione a inseguire al momento sbagliato soluzioni rifiutate al momento giusto.
Il libro è preceduto da un saggio di Enrico Menduni, Pci e televisione tra gestione e politica, che ricostruisce l’intreccio spesso contraddittorio o omissivo fra le effettive condotte del Pci in Parlamento e nella gestione della Rai, e le sue campagne politiche in tema di comunicazione di massa.
In questa nuova edizione l’autore ha inserito un nuovo capitolo conclusivo in cui delinea brevemente i momenti principali della storia del rapporto tra i post-comunisti e il mezzo dopo il 1990 e la fine del Pci, fino a oggi.
Titles in the series (17)
- Il male quotidiano: Incursioni filosofiche nell'horror
1
In ogni sua forma l’horror ha il coraggio di svelare ciò che suscita paura e disgusto, sperimentando con la narrazione, osando spingersi oltre i confini della nostra consueta percezione della realtà. Questa è la sfida che lancia alla riflessione filosofica e che è opportuno accogliere, indagando il funzionamento di un genere paradossale e indefinibile, pure così tanto vicino da toccare l’intimo del reale che siamo.
- #likeforlike: Categorie, strumenti e consumi nella social media society
Food porn, gattini, selfie, unicorni, fenicotteri rosa, wanderlust, rich kids of instagram, design, fake news, viralità, millennials. Se si potesse tracciare una mappa per avventurarsi nei meandri dei contenuti presenti sui social network, i punti nevralgici passerebbero da qui, un insieme schizofrenico di immagini, dati, profili che distinguono, accomunano, riuniscono o separano, milioni di profili, utenti, persone. Miliardi di contenuti in quello che è un overload continuo di informazioni da fruire nel minor tempo possibile, completamente e necessariamente immersi nella dimensione del flusso. Questo volume, scritto a sei mani, vuol indagare la fitta rete dei social network, attraverso un'analisi sociologica e tassonomica delle categorie che emergono nel mondo online, dalla relazione dei social media con il tempo effimero, al concetto di innovazione, al legame con la nostalgia, dal rapporto tra brand e social, al problema dell'informazione tra realtà e finzione, al legame tra pubblici e influencer opinion leader.
- Gramsci reloaded: Una teoria sociale della cultura
In questo volume antologico i brani essenziali dei "Quaderni dal carcere" vengono raccolti e riorganizzati secondo una nuova interpretazione del pensiero gramsciano, provocatoriamente sganciato dalle letture del marxismo ortodosso e riportato alla sua dimensione schiettamente in-attuale, anche alla luce delle influenze che esso ha saputo esercitare in tutto il mondo. Nelle strette della sua prigionia, Antonio Gramsci, giorno dopo giorno, riga dopo riga, scrive una lunga serie di note, analisi, saggi brevissimi, spesso parziali, su cui torna in qualche caso a più riprese. La sua lotta per sopravvivere, intellettualmente e materialmente, lo porta così a dare vita ai Quaderni dal carcere, uno dei grandi testi del Novecento, incompiuto come L’uomo senza qualità di Musil o la Ricerca proustiana, come le ricerche filosofiche di Wittgenstein o la prosa aforismatica di Bloch. In quest’opera Gramsci ingaggia un corpo a corpo con i paradossi della cultura popolare e del ruolo degli intellettuali, e lancia un prezioso messaggio di dissidenza morale e politica. Nel dopoguerra, ben dopo la morte del suo autore, i Quaderni si costituiscono come una coscienza instancabile e molesta, che richiama gli intellettuali critici a esercitare la loro funzione di comprensione e testimonianza.
- I riflessi di Black Mirror: Glossario su immaginari, culture e media della società digitale
"Black Mirror" è una serie televisiva antologica in grado di interrogare in maniera radicale il senso del rapporto tra l'uomo, la società e le tecnologie nel tempo presente. Questo volume si propone quale glossario a più voci, con l'obiettivo di interpretare, nelle trame dell'angosciante distopia messa in scena, il mutamento delle culture, dei media e degli immaginari nella società digitale globalizzata in cui viviamo.
- Sport e scienze sociali: Fenomeni sportivi tra consumi, media e processi globali
Il volume analizza, con gli strumenti concettuali delle scienze sociali, le diverse modalità con cui lo sport attraversa la società contemporanea e la vita quotidiana, in un'epoca contrassegnata da imponenti processi di globalizzazione, mediatizzazione e commercializzazione dei fenomeni sportivi, specie in ambito professionistico. Redatti da differenti prospettive, i saggi raccolti in questo libro sono uniti dalla consapevolezza del ruolo rilevante esercitato dallo sport su relazioni sociali, pratiche contemporanee di consumo, processi socio-economici e politici e finanche sulle relazioni internazionali. Le analisi qui proposte confermano come per le scienze sociali lo studio dello sport costituisca un'opportunità significativa per riconsiderare una serie di fenomeni imprescindibili della società contemporanea, quali la stratificazione, i conflitti e le solidarietà sociali, le identità, i consumi, i processi mediali, le relazioni politiche, la centralità degli immaginari e delle narrazioni socioculturali, l'incidenza del mercato, le trasformazioni della vita quotidiana
- Mutazione e cyberpunk: Immaginazione e tecnologia
"Nel 1992 usai per la prima volta un browser di navigazione, nel 1994 ebbi il mio primo indirizzo email. E in quello stesso anno organizzai a Bologna un convegno internazionale che aveva il titolo Cibernauti. In quel convegno una dozzina di teorici, tra i quali Derrick de Kerkhove e Pierre Levy, presentarono per due giorni le loro ipotesi e le loro immaginazioni sul futuro della rete. In quegli anni scrissi i testi che compongono Mutazione e cyberpunk, un libro che uscì a Genova, con l’editore Costa & Nolan (una casa editrice che faceva dei libri bellissimi, ed era diretta da una donna energica e molto simpatica). Quel libro è la sintesi delle scoperte letterarie e filosofiche del decennio precedente, ma anche la mia introduzione personale e politica all’epoca nuova che si poteva condensare intorno alla parola “Internet” che aveva cominciato a circolare. Da Deleuze e Guattari avevo imparato che l’attività del filosofo è prima di tutto quella di creare nuovi concetti, e nuove parole capaci di incarnare concetti. Infosfera, psicosfera e psicochimica, ciberspazio e cibertempo, Tecnomaya, cosmovisione barocca: ecco le parole che avevo catturato nelle mie letture e che cercavo di tradurre in strumenti per l’analisi di una realtà che stava emergendo confusamente."
- Minima Viralia: La solitudine non solitaria di un antropologo in quarantena
Il diario del lockdown di uno degli antropologi italiani più originali e importanti, fra abitudini e rituali quotidinani, solitudine domestica, la "compagnia" dei social network, dei film e delle serie TV e i ricordi di una vita spesa fra Roma e San Paolo del Brasile. Sullo sfondo, una domanda: come sta cambiando la nostra società?
- La fine dell'uomo: Una controapocalisse femminista
Ne La fine dell'uomo, Joanna Zylinska propone una narrativa alternativa alla lettura apocalittica dell'Antropocene secondo la quale la salvezza verrà da un altrove soprannaturale o tramite una evasione verso altri pianeti. L'autrice propone invece di considerare il concetto di relazionalità per evitare la tipica visione maschilista del soggetto che guarda disinteressatamente il mondo «come possesso e campo di gioco».
- Il tenace concetto: Leonardo Sciascia: la letteratura, la conoscenza, l'impegno civile
Il volume, realizzato per il centenario della nascita di Leonardo Sciascia, ne indaga l'attualità delle opere insieme all'esempio della vita, nella consapevolezza che il grande scrittore siciliano ci lascia un patrimonio letterario che rappresenta una vanga affilata capace di dissodare la zolla della vita sociale italiana, facendo emergere gli aspetti nascosti e grotteschi del potere. Le sue opere sono anche metodo di indagine sulle cose umane che celebrano la letteratura come forma di conoscenza. Il libro nasce intorno a lunghe discussioni che i curatori hanno avuto con Fabrizio Catalano, autore, regista, scrittore e nipote di Leonardo Sciascia, nonché ideatore del volume; di queste si dà conto con il capitolo-intervista al centro del volume.
- Video Web Armi: Dall'immaginario della violenza alla violenza del potere
È la violenza a mettere in rapporto la produzione audiovisiva contemporanea, la comunicazione web e le armi: in che modo questa costellazione di termini entra in relazione col nucleo originario del potere costituito? Un percorso scandito da tre «passi» fra cultural studies, filosofia, antropologia e sociologia, che attraversa l'immaginario e i nuovi media per approdare a una visione analitica e realista della sovranità, fondata sempre, più o meno esplicitamente, sulla detenzione di arsenali ed eserciti. E questo perché «dietro tutti i surrogati c'è il potere costituito, il re nudo che poi però tanto nudo non è ad eccezione di determinati casi: il re potrà essere anche nudo, ma sicuramente è ben armato delle armi del suo fedele seguito».
- La vita improduttiva: Georges Bataille e l'eterologia sociologica
Il dispendio improduttivo, la parte maledetta, la sovranità, l’energia, il sacro, l’intimità perduta, la continuità: sono alcune delle nozioni chiave della sociologia di George Bataille per indicare un movimento preliminare dell’esistenza, sia a livello individuale che collettivo, che perdura nelle pieghe della modernità, che la costituisce, di cui si serve anche quando si ostina a estrometterla dai suoi ideali di perfettibilità. L’eterologia, la scienza dei corpi estranei o degli elementi eterogenei, allo stato di abbozzo nella sua elaborazione, conclusa anche se frammentata dall’inventario degli oggetti e dei metodi di apprensione, doveva costituire per Bataille l’opera principale di una coscienza in cerca di chiarezza nei confronti dei fatti umani, libera da ogni tipo di servilismo o di subordinazione.
- Our vision touched the sky: Fenomenologia dei Joy Division
Un libro per attraversare e ricostruire l'opera dei Joy Division analizzata in un'ottica interdisciplinare in grado di spaziare dalle scienze sociali alla musica, dall'analisi testuale alle influenze culturali, dalla tensione filosofica al consumo di massa, dalla letteratura ai social network, dal cinema alla linea grafica. Un percorso trasversale e polifonico. Una ricostruzione di un immaginario in forma di scrittura per ritrovare, ancora una volta, la band di Salford.
- Perturbante postmoderno: Immagini inquietanti nella comunicazione e nell'arte del XXI secolo
«Perturbante» (Unheimlich) è ciò che sarebbe dovuto restare nascosto e che si palesa improvvisamente, lacerando il velo della familiarità. Si tratta di una dinamica espressiva tipica della nostra contemporaneità, segnata dalla radicalizzazione del postmodernismo per mano della web society e che riguarda l'esteriorizzazione delle tendenze di attrazione, perverse e oscene, che rifiutano qualsiasi argine immaginifico per palesarsi direttamente nella visione. Come è stato contaminato l'immaginario commerciale da questa nuova logica espressiva? Cosa si intende per uncanny valley? E che funzione ha l'arte all'interno di questi nuovi circuiti di senso?
- Filosofia de La Zanzara
Con prefazione di Giuseppe Cruciani. "Il problema sono quelli che chiamano, non quelli che ascoltano". Gli appassionati della celebre trasmissione radiofonica "La Zanzara" avranno riconosciuto la citazione: si tratta di uno dei moniti continuamente lanciati da David Parenzo ai danni della mitologica creatura di Giuseppe Cruciani, che da anni anima la radio e il web con le sue accese intemerate. Ma davvero c'è un problema legato alla sciagurata trasmissione di Radio24? E cosa c'entra la filosofia? Primo libro in Italia a lanciarsi in una vera e propria fenomenologia del gesto zanzaresco, Filosofia de la Zanzara affronta il problema del rapporto tra ragione e sragione nell'età contemporanea facendo dialogare personaggi del calibro di Platone, Foucault, Nietzsche, Freud e Derrida con Mauro da Mantova, il Demone Scimmia, il dottor Petrella, Mistress Isa e Lady Glamhell. Con un capitolo interamente dedicato a Vittorio Sgarbi.
- Alle radici di un nuovo immaginario: Alien, Blade Runner, La Cosa, Videodrome
Consapevoli che lo sguardo sull’alterità è inevitabilmente anche uno sguardo su sé stessi, sulla propria identità, alcune opere cinematografiche uscite a ridosso dei primi anni Ottanta del Novecento – Alien (1979) e Blade Runner (1982), entrambe di Ridley Scott, La Cosa (1982) di John Carpenter e Videodrome (1983) di David Cronenberg – hanno affrontato in maniera del tutto nuova le montanti paure identitarie del periodo costringendole al confronto con alterità sempre più spaventose. In film come questi, di cui vengono qua indagati i concetti di identità, alterità e spazio, si possono cogliere le premesse alla nostra contemporaneità, le radici di un nuovo immaginario.
- Il frigorifero del cervello: Il Pci e la televisione da Lascia o raddoppia? alla battaglia contro gli spot
Una ricostruzione dei contrastati rapporti fra il Partito comunista italiano e la televisione, da cui emergono con efficacia alcuni nodi irrisolti della politica culturale del Pci, che colma un vuoto nella storia dei media in Italia. L’autore, intrecciando il puntuale richiamo ai programmi della televisione con questioni come la gestazione del «colore», la controversa riforma della Rai, l’esplosione dell’emittenza privata, nonché con fatti apparentemente distanti come il referendum sul divorzio, l’«austerità» o l’«effimero», propone una documentata analisi dell’atteggiamento dei comunisti, evidenziandone, almeno fino agli anni Ottanta, la ricorrente propensione a inseguire al momento sbagliato soluzioni rifiutate al momento giusto. Il libro è preceduto da un saggio di Enrico Menduni, Pci e televisione tra gestione e politica, che ricostruisce l’intreccio spesso contraddittorio o omissivo fra le effettive condotte del Pci in Parlamento e nella gestione della Rai, e le sue campagne politiche in tema di comunicazione di massa. In questa nuova edizione l’autore ha inserito un nuovo capitolo conclusivo in cui delinea brevemente i momenti principali della storia del rapporto tra i post-comunisti e il mezzo dopo il 1990 e la fine del Pci, fino a oggi.
- Soft Seventies: L'epoca d'oro del soft-rock
All’inizio degli anni Settanta il rock si apprestava ad affrontare il suo futuro con il timore di non riuscire più a rappresentare un sostegno alla cultura pop, com’era stato fino a quel momento. Non fu così. Dalle coste del Pacifico, dalla scena di Los Angeles stavolta, il West-Coast sound ruppe i legami con il suo passato (quello dei Doors, dei Jefferson Airplane, dei Greatful Dead e della Bay Area) e cambiò pelle. A partire dal country-rock, dal jazz e dal R&B emerse un genere dal volto nuovo, profondamente cambiato nella sua essenza, ancora più popolare, ruffiano e allo stesso tempo persuasivo e intrigante. Si aprì cosi l’epoca del soft-rock, quello degli Eagles, dei Fleetwood Mac, dei Doobie Brothers e di molti altri artisti che trovarono in questa trasformazione il modo di rigenerare il rock e di renderlo ancora vitale.
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