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Tensioni sociali nella Tarda Antichità nelle province occidentali dell’Impero romano
Grafologia e sessualità: Un’analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale
Esuperanzio di Cingoli: Agiografia di un vescovo medioevale
Ebook series11 titles

Techne [saggistica]

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About this series

Lo studio di Saverio Finotti approfondisce un argomento piuttosto nuovo nel panorama culturale in generale e di quello teologico in particolare: l’etica sacramentale. La trattazione dell’etica sacramentale attraverso l’opera di Dostoevskij serve per rendere più chiara la materia stessa. Infatti la notorietà di Dostoevskij è garanzia per la sua storia che appare agli occhi nostri come un vero e proprio romanzo intendendo con questo termine l’impressione che la sua vita, come quella dei suoi personaggi, abbia un senso chiaro solo al termine di un preciso e travagliato percorso e che qualcuno e non lui stesso, sia il timoniere dei fatti della sua esistenza. L’insieme degli avvenimenti della vita di ciascuno forma la storia ed essa si rivela come salvifica nel suo stesso dispiegarsi, in quanto aperta sempre a nuove possibilità che rimandano a un senso pieno e ultimo. In questo dispiegarsi storico l’etica assume un ruolo fondamentale; essa contempla il valore dell’agire umano come giustizia e come liberazione: il primo aspetto ne determina l’origine e il secondo il fine. «In un momento storico come il nostro in cui la teologia morale è chiamata a recuperare il suo statuto propriamente teologico, ossia di un discorso che parla di Dio, l’opera di Saverio Finotti è opportuna perché la sacramentalità dell’etica di cui tratta il testo non fa riferimento ai sette sacramenti della Chiesa, ma alla trasparenza del Dio rivelatosi in Gesù Cristo, che ogni proposta morale che si vuol chiamare cristiana deve mediare» (Diego Alonso Lasheras, docente di Teologia morale presso l’Università Gregoriana).
LanguageItaliano
Release dateDec 1, 2016
Tensioni sociali nella Tarda Antichità nelle province occidentali dell’Impero romano
Grafologia e sessualità: Un’analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale
Esuperanzio di Cingoli: Agiografia di un vescovo medioevale

Titles in the series (11)

  • Esuperanzio di Cingoli: Agiografia di un vescovo medioevale

    1

    Esuperanzio di Cingoli: Agiografia di un vescovo medioevale
    Esuperanzio di Cingoli: Agiografia di un vescovo medioevale

    Esuperanzio, nato in Africa nel V secolo, giunse a Roma e fu nominato vescovo di Cingoli (Mc), dove restò per quindici anni. Negli statuti comunali del 1307 sant’Esuperanzio è invocato come «capo e guida del popolo di Cingoli» e in quelli del 1325 la chiesa a lui dedicata era posta sotto la protezione del Comune. La presente monografia è costituita dall’edizione critica della legenda del santo, redatta nel XII secolo, come ci è tramandata da alcuni manoscritti e corredata da un approfondito commento storico-agiografico. «Si tratta di un’opera che merita grande attenzione sotto il punto di vista della ricerca storico-religiosa del Medio Evo» (Edith Pásztor).

  • Tensioni sociali nella Tarda Antichità nelle province occidentali dell’Impero romano

    12

    Tensioni sociali nella Tarda Antichità nelle province occidentali dell’Impero romano
    Tensioni sociali nella Tarda Antichità nelle province occidentali dell’Impero romano

    La Tarda Antichità nella Pars occidentis del mondo romano è stata caratterizzata da forte tensione sociale dovuta a una situazione socio-economica e culturale ormai trasformata, almeno rispetto ai primi due secoli dell’età imperiale.Questo volume raccoglie gli Atti del I convegno internazionale Tensioni sociali nella Tarda Antichità nelle province occidentali dell’Impero romano che ha voluto approfondire la caratteristica delle suddette tensioni per dare un quadro della situazione socio-economica della Tarda Antichità soprattutto per quanto concerne le province dell’Africa romana, della Hispania e delle Gallie. L’obiettivo è stato quello di dare una chiave di lettura dell’alto medioevo europeo approfondendo quanto accadde immediatamente prima e immediatamente dopo la fondazione dei cosiddetti regni romano barbarici.Scrive il curatore nella prefazione: «Ci sembra opportuna una riflessione sulle vicende a cavallo del secolo IV per le forti somiglianze con l’attualità. Il primo decennio del XXI secolo sta infatti riproponendo circostanze simili a quelle del passato, come sovente capita nella storia umana. Affrontare eventi non inediti per la storia umana può, pertanto, risultare anche confortante se non altro perché sappiamo che i problemi che abbiamo davanti non sono irrisolvibili. Sappiamo anche che porteranno da qualche parte e, a volte, non dalla parte desiderata».

  • Grafologia e sessualità: Un’analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale

    11

    Grafologia e sessualità: Un’analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale
    Grafologia e sessualità: Un’analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale

    Un’analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale condotta tramite gli indicatori segnici individuati dal grafologo italiano Girolamo Moretti: questo è il percorso seguito da Lidia Fogarolo nel suo saggio Grafologia e sessualità. Utilizzando questo filo di Arianna, l’Autrice distingue la spinta sessuale legata allo slancio passionale (segno Slanciata), quella dovuta all’affettività languida (Pendente), o all’intenerimento erotico (Aperture a capo A-O), o alla materialità del sentimento (Marcata) o alla maggiore attrazione per il mondo delle forme (Accurata). Un viaggio che si serve, come esempi concreti, di un centinaio di scritture, per la maggior parte appartenenti a personaggi famosi: questo per favorire la comprensione del legame che esiste tra alcuni segni grafologici e i corrispondenti tratti di personalità, agiti con particolare visibilità da soggetti che appartengono all’immaginario collettivo, quali Napoleone, Darwin, Hitler, Freud, Picasso, tanto per fare qualche nome. Grazie alla particolarità e alla ricchezza di questo strumento interpretativo, ne risulta di molto arricchita la comprensione della complessità dell'esperienza umana

  • Longino, il santo della lancia

    15

    Longino, il santo della lancia
    Longino, il santo della lancia

    Secondo la tradizione Longino è il santo della lancia, quel centurione, cioè, che trafisse il costato di Gesù in croce. L’Autore ha condotto un itinerario di ricerca assai accurato su un argomento finora ben poco approfondito, vagliando ogni aspetto letterario, storico, agiografico, filosofico. Nel complesso la traduzione delle omelie e della passio in lingua italiana, come anche l’analisi della figura di Longino attraverso le principali scienze umanistiche costituiscono senza dubbio uno degli aspetti più originali di questa ricerca. Il presente studio è un tassello finemente intarsiato, che contribuisce efficacemente allo sviluppo della disciplina agiologica, in un tempo nel quale essa rivendica a buon diritto la propria autonomia scientifica a livello di metodo e di contenuti. Prefazione di monsignor Enrico Dal Covolo

  • Tradimento e traditori nella Tarda antichità

    15

    Tradimento e traditori nella Tarda antichità
    Tradimento e traditori nella Tarda antichità

    Il tradimento e i traditori possono essere variamente considerati. Il tradimento come un tentativo di esorcizzare un governo oppressivo o come un atto deplorevole; i traditori come eroi, liberatori, banditi a seconda dei punti di vista. Il convegno Tradimento e traditori nella tarda antichità ha analizzato, in un’ottica interdisciplinare, il fenomeno nel periodo dell’antichità tarda all’interno dell’Impero romano.

  • Uomo e Dio: simili nel mistero: Un percorso di antropologia teologica

    Uomo e Dio: simili nel mistero: Un percorso di antropologia teologica
    Uomo e Dio: simili nel mistero: Un percorso di antropologia teologica

    Oggetto dell’antropologia teologica è lo studio dell’uomo nella sua relazione dialogica con Dio. L’antropologia teologica si propone all’attenzione sia come disciplina che come vocazione, intesa nei termini di chiamata alla vita vera. Intorno alla definizione di disciplina va specificato che, in quanto antropologica, pone l’uomo al centro del suo interesse e, in quanto teologica, riconosce Dio come fondamento della sua indagine; essa infatti ha le sue radici proprio nella Sacra Scrittura e specialmente nella Rivelazione.La mistica si offre come luogo d’approdo più appropriato per un percorso antropologico che contempli la persona come incontro-dialogo con Dio, nella consapevolezza di una vocazione ontologica che accomuna l’uomo e il suo Creatore in un rapporto profondo d’amore; del resto la mistica considerata in tutta la sua ricchezza, è il nucleo centrale della fede cristiana, della spiritualità e della teologia.Prefazione di Adrian Attard (Docente alla Pontificia Facoltà Teologica Teresianum e all’Università di Malta)

  • Etos del sacrificio passione per il mondo e filosofia d’occasione: La critica della violenza in Karl Jaspers, Hannah Arendt e Günther Anders

    Etos del sacrificio passione per il mondo e filosofia d’occasione: La critica della violenza in Karl Jaspers, Hannah Arendt e Günther Anders
    Etos del sacrificio passione per il mondo e filosofia d’occasione: La critica della violenza in Karl Jaspers, Hannah Arendt e Günther Anders

    Quella che si tenta in queste pagine è, in buona sostanza, una lettura critica del concetto e del fenomeno della violenza alla luce di alcune tra le più significative e penetranti riflessioni di tre filosofi contemporanei: Karl Jaspers, Hannah Arendt e Günther Anders. «L’oggetto su cui richiama l’attenzione questo libro è insieme di interesse storico e filosofico: il Novecento, per capire quanto dell’enorme tasso di violenza che in esso gli uomini hanno causato e patito ha la possibilità di riversarsi nel nuovo secolo e toccare tutti noi, o non invece indurci, attraverso l’istanza della coscienza, ad apprestare gli strumenti per limitarla, o almeno per fronteggiarla. A questo proposito l’interrogativo è se la riflessione filosofica svolga un ruolo in questo senso, o non ne svolga nessuno, o peggio ancora assuma anch’essa una funzione illusoria» (dalla prefazione di Mario Martini).

  • I Visigoti e la rinascita culturale del secolo VII

    I Visigoti e la rinascita culturale del secolo VII
    I Visigoti e la rinascita culturale del secolo VII

    Il libro affronta la storia dei Visigoti nel periodo immediatamente successivo al sacco di Roma compiuto da Alarico nel 410. I Visigoti, in un primo momento stabilitisi tra la Spagna e l’Aquitania, dopo la sconfitta di Vouillé del 507 furono costretti dai Franchi ad abbandonare la Gallia e si ritirarono nella penisola iberica con la ferma intenzione di restarvi dando vita ad uno stato destinato a diventare la loro sede definitiva. Nonostante le continue guerre contro gli Svevi e contro i Baschi, quel popolo germanico non tralasciò di impegnare le sue forze anche in ambito culturale, cosa cui contribuì non poco la sua conversione al cattolicesimo (imposta dal re Recaredo nel 587) con la conseguente ascesa nelle diocesi iberiche di vescovi cattolici imbevuti di cultura classica. Questi si applicarono assiduamente sia nella ricerca e nella raccolta di testi latini, sia nell’opera di divulgazione degli stessi attraverso l’insegnamento impartito nelle scuole, ben presto riorganizzate, non solo ad uso dei giovani delle famiglie aristocratiche, ma anche di quelli destinati alla vita religiosa. A quei saggi vescovi non sfuggiva infatti che la parola di Dio, trasmessa da un clero adeguatamente preparato, sarebbe risultata più efficace per un numero sempre maggiore di persone. Sotto il dominio dei Visigoti la Spagna raggiunse, pertanto, un notevole sviluppo culturale i cui effetti continuarono a farsi sentire anche durante i secoli della dominazione araba. In buona sostanza i Goti di Spagna diedero, forse inconsapevolmente, un fondamentale impulso a quella che senza dubbio è stata una rinascita culturale della penisola iberica; una rinascita che fu fondamentale per la preparazione di quegli “scolastici” che nei secoli successivi riportarono la conoscenza delle lettere latine nelle regioni europee un tempo dominate dall’aquila di Roma. Questo saggio «si colloca utilmente accanto alla produzione più o meno contemporanea, cui conferisce rinnovato e più compiuto spessore» (Ludovico Gatto).

  • Gerberto d’Aurillac. Silvestro II

    Gerberto d’Aurillac. Silvestro II
    Gerberto d’Aurillac. Silvestro II

    Gerberto d’Aurillac è uno dei personaggi più significativi apparsi in Europa nel X secolo. Ebbe contatti con i grandi del tempo e lui stesso divenne tale percorrendo tutto il cursus honorum di un uomo di Chiesa sino ad essere eletto papa con il nome di Silvestro II. Egli fu il papa dell’ anno Mille. Con la sua abile politica riuscì a orientare verso la Chiesa romana i popoli dell’Est europeo, combatté contro i facili costumi del clero; fu dapprima lo “scolastico” più colto del suo tempo, colui a cui i sovrani si erano affidati per l’educazione dei loro eredi, e fu uno studioso, fu colui al quale si deve “il risorgimento delle lettere in Italia, nel regno franco e nell’Impero”, considerati i tanti “scolastici” da lui educati alle scienze. Fu uomo che seppe coniugare scienza e fede senza vedere contrasti tra le due discipline. Anzi fu assertore convinto della possibilità che fede e ragione camminassero di pari passo verso l’Eterno.

  • La torre di Babele: Quattro saggi sulla tecnica della traduzione dal russo

    La torre di Babele: Quattro saggi sulla tecnica della traduzione dal russo
    La torre di Babele: Quattro saggi sulla tecnica della traduzione dal russo

    Il presente lavoro nasce dall’esperienza sempre nuova e stimolante di anni di attenzione e pratica presso l’Università per Stranieri di Perugia, l’Institut Russkogo Jazyka im. A. S. Puskina di Mosca, nonché l’ACIRS di Porto Alegre (Rio Grande do Sul – Brasile) e il CCIPRSC di Curitiba (Paraná). Parte del materiale presentato nello studio, dedicato alla cosiddetta traduttologia, è stato pensato e strutturato per fungere da riferimento per gli studenti che seguono corsi di traduzione dal russo a livello di competenza C1 e C2 ancora poco esperti, quindi, delle problematiche traduttologiche. La riflessione teorica, che occupa una parte significativa dello studio, è volta a fornire strumenti idonei per una corretta e aggiornata riflessione sull’atto del tradurre e sull’interdipendenza tra il tipo di testo, la sua funzione linguistica o comunicativa e la forma di traduzione, e, allo stesso tempo, presentare strategie traduttive pratiche. Ne La torre di Babele confluisce materiale inedito oltre ad articoli presentati negli Annali dell’Università per Stranieri riveduti, corretti e ampliati.

  • L’etica sacramentale nell’opera di Dostoevskij

    L’etica sacramentale nell’opera di Dostoevskij
    L’etica sacramentale nell’opera di Dostoevskij

    Lo studio di Saverio Finotti approfondisce un argomento piuttosto nuovo nel panorama culturale in generale e di quello teologico in particolare: l’etica sacramentale. La trattazione dell’etica sacramentale attraverso l’opera di Dostoevskij serve per rendere più chiara la materia stessa. Infatti la notorietà di Dostoevskij è garanzia per la sua storia che appare agli occhi nostri come un vero e proprio romanzo intendendo con questo termine l’impressione che la sua vita, come quella dei suoi personaggi, abbia un senso chiaro solo al termine di un preciso e travagliato percorso e che qualcuno e non lui stesso, sia il timoniere dei fatti della sua esistenza. L’insieme degli avvenimenti della vita di ciascuno forma la storia ed essa si rivela come salvifica nel suo stesso dispiegarsi, in quanto aperta sempre a nuove possibilità che rimandano a un senso pieno e ultimo. In questo dispiegarsi storico l’etica assume un ruolo fondamentale; essa contempla il valore dell’agire umano come giustizia e come liberazione: il primo aspetto ne determina l’origine e il secondo il fine. «In un momento storico come il nostro in cui la teologia morale è chiamata a recuperare il suo statuto propriamente teologico, ossia di un discorso che parla di Dio, l’opera di Saverio Finotti è opportuna perché la sacramentalità dell’etica di cui tratta il testo non fa riferimento ai sette sacramenti della Chiesa, ma alla trasparenza del Dio rivelatosi in Gesù Cristo, che ogni proposta morale che si vuol chiamare cristiana deve mediare» (Diego Alonso Lasheras, docente di Teologia morale presso l’Università Gregoriana).

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