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Essere skinhead: Birra, boots e Oi!
Calciatori di sinistra: Da Sócrates a Lucarelli: quando la politica entra in campo
Cuori partigiani: La storia dei calciatori professionisti nella Resistenza italiana
Ebook series3 titles

Hellnation

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About this series

Il calcio è una cosa seria, molto spesso più vicina alla politica di quanto si possa pensare. Questa raccolta di storie lo conferma: in ogni epoca e luogo ci sono stati calciatori che non hanno avuto paura di svelare il proprio impegno, anche fuori dal rettangolo di gioco. Da Agustin Gómez Pagola – inviato in Unione Sovietica durante la guerra civile spagnola e poi diventato agente del Kgb – al più famoso Sócrates, colonna della nazionale brasiliana degli anni Ottanta. La politica è entrata in campo attraverso gesti coraggiosi come quello di Carlos Humberto Caszely, bomber cileno che si rifiutò di stringere la mano a Pinochet, o romantici come la fuga dal calcio di “Javi” Poves, che alla notorietà ha preferito una vita in giro per il mondo; ma anche grazie a personalità insospettabili, come Vicente del Bosque, David Villa, Lilian Thuram e Vikash Dhorasoo, e tra gli italiani Cristiano Lucarelli, Damiano Tommasi, Riccardo Zampaglia, Paolo Sollier. Spaziando dal Sudamerica alla Russia, dalla Spagna all’Italia, Peinado offre una panoramica completa sui “calciatori di sinistra” attraverso il racconto delle storie e dei conflitti che hanno segnato le loro vite.
LanguageItaliano
Release dateMar 22, 2021
Essere skinhead: Birra, boots e Oi!
Calciatori di sinistra: Da Sócrates a Lucarelli: quando la politica entra in campo
Cuori partigiani: La storia dei calciatori professionisti nella Resistenza italiana

Titles in the series (3)

  • Cuori partigiani: La storia dei calciatori professionisti nella Resistenza italiana

    20

    Cuori partigiani: La storia dei calciatori professionisti nella Resistenza italiana
    Cuori partigiani: La storia dei calciatori professionisti nella Resistenza italiana

    Cosa hanno in comune Giacomino Losi da Soncino, detto “core de Roma”, secondo solo a Totti e a De Rossi per presenze con la maglia giallorossa, e Raf Vallone, definito “l’unico volto marxista del cinema italiano” per la sua carriera cinematografica eppure anche capace, da calciatore, di alzare la Coppa Italia vinta dal Torino nel 1936? Cosa rende simili l’attaccante Carlo Castellani, bandiera dell’Empoli, e il mediano Bruno Neri di Faenza, nel giro della nazionale dopo aver militato nella Fiorentina e nel Torino? Tutti questi atleti, non c’è dubbio, presero a calci un pallone nemmeno lontanamente paragonabile alla sfera non più di cuoio con cui al giorno d’oggi si gioca negli stadi di tutto il mondo. Ma oltre a questo, tutti loro, mentre sull’Italia fischiava il vento e infuriava la bufera dell’occupazione nazifascista, compirono la stessa scelta fatta allora da migliaia di ragazzi nel paese: lasciarsi tutto alle spalle per imbracciare il fucile e combattere contro tedeschi e fascisti. Inizia in questo modo la storia mai raccontata dei Campioni della Resistenza: calciatori-partigiani come Armando Frigo, capace di segnare una doppietta con un braccio mezzo ingessato in un memorabile Vicenza-Verona 2 a 0 e poi fucilato dai tedeschi dopo aver eroicamente difeso il passaggio montano di Crkvice, in Jugoslavia; o come la bandiera lariana Michele Moretti, comunista e membro del gruppo partigiano che il 28 aprile del 1945 giustiziò Benito Mussolini in nome del popolo italiano.

  • Essere skinhead: Birra, boots e Oi!

    Essere skinhead: Birra, boots e Oi!
    Essere skinhead: Birra, boots e Oi!

    Testa rasata, jeans stretti, polo Fred Perry e, ai piedi, immancabili, un paio di solidi anfibi è il look inconfondibile di uno skinhead cioè, al di là di qualunque pregiudizio e a dispetto della disinformazione, di un militante antifascista, fedele ai valori della strada, alla sua crew (Dusty Boots Brigade) e, prima di tutto, alle radici proletarie e antirazziste della musica Oi! Ambientata nel cuore antagonista del meridione italiano, 'Essere skinhead' è un'avventura fatta di musica, birra e noie molto serie con la polizia. Un libro scritto durante la detenzione domiciliare da uno dei protagonisti di una sottocultura che, in ogni caso, preferisce la concretezza delle azioni a una vita fatta solo di parole. Ma anche un manifesto generazionale. E un invito a non abbassare mai la testa, perché neppure la repressione può nulla contro l'arma della solidarietà e al cospetto di uno stile poco avvezzo ad accettare i compromessi.

  • Calciatori di sinistra: Da Sócrates a Lucarelli: quando la politica entra in campo

    Calciatori di sinistra: Da Sócrates a Lucarelli: quando la politica entra in campo
    Calciatori di sinistra: Da Sócrates a Lucarelli: quando la politica entra in campo

    Il calcio è una cosa seria, molto spesso più vicina alla politica di quanto si possa pensare. Questa raccolta di storie lo conferma: in ogni epoca e luogo ci sono stati calciatori che non hanno avuto paura di svelare il proprio impegno, anche fuori dal rettangolo di gioco. Da Agustin Gómez Pagola – inviato in Unione Sovietica durante la guerra civile spagnola e poi diventato agente del Kgb – al più famoso Sócrates, colonna della nazionale brasiliana degli anni Ottanta. La politica è entrata in campo attraverso gesti coraggiosi come quello di Carlos Humberto Caszely, bomber cileno che si rifiutò di stringere la mano a Pinochet, o romantici come la fuga dal calcio di “Javi” Poves, che alla notorietà ha preferito una vita in giro per il mondo; ma anche grazie a personalità insospettabili, come Vicente del Bosque, David Villa, Lilian Thuram e Vikash Dhorasoo, e tra gli italiani Cristiano Lucarelli, Damiano Tommasi, Riccardo Zampaglia, Paolo Sollier. Spaziando dal Sudamerica alla Russia, dalla Spagna all’Italia, Peinado offre una panoramica completa sui “calciatori di sinistra” attraverso il racconto delle storie e dei conflitti che hanno segnato le loro vite.

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