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Un olocausto italiano: Voci di soldati italiani dai lager
Don Carlo Gnocchi: Una vita al servizio degli ultimi
Ribelle per amore: Don Gnocchi nella Resistenza
Ebook series4 titles

passato prossimo

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About this series

Il filosofo Zygmunt Bauman ha detto che “i confini dividono lo spazio; ma non sono pure e semplici barriere. Sono anche interfacce tra i luoghi che separano”.
Il confine settentrionale italiano non fa eccezione in questo senso. È linea di separazione ma allo stesso tempo è sempre stato luogo di passaggio, di incontro-scontro tra uomini, lingue, culture e tradizioni. Allo stesso tempo si presenta come un confine duplice per storia e realtà attuale, diviso, come è sempre stato e come è ancora, tra due mondi, quello della Confederazione elvetica e quello dell’Austria nelle sue diverse forme.
Inoltre, lo studio del confine settentrionale italiano obbliga a confrontarsi con due ordini di problemi: l’esistenza, o meno, delle frontiere naturali, poiché le Alpi per secoli più che separare unirono le popolazioni di montagna in quanto luoghi di incontro, scambio, comunicazione; e l’esistenza, questa indubbia, di frontiere linguistiche che hanno inciso anche nel processo di costruzione degli Stati e nella quotidianità di queste aree culturali.
In questo libro Roberto Roveda e Michele Pellegrini provano a indagare le peculiarità del confine settentrionale, partendo dalla sua storia più antica fino ad arrivare ai giorni nostri, e cercando di mettere in risalto il processo di formazione della linea di confine, le sue trasformazioni ma anche le sue caratteristiche durature nel tempo.
LanguageItaliano
Release dateMay 13, 2016
Un olocausto italiano: Voci di soldati italiani dai lager
Don Carlo Gnocchi: Una vita al servizio degli ultimi
Ribelle per amore: Don Gnocchi nella Resistenza

Titles in the series (4)

  • Ribelle per amore: Don Gnocchi nella Resistenza

    5

    Ribelle per amore: Don Gnocchi nella Resistenza
    Ribelle per amore: Don Gnocchi nella Resistenza

    Per la prima volta abbiamo un libro che affronta di petto e senza pregiudiziali la questione del ruolo giocato dal beato don Gnocchi durante gli anni della Resistenza. Un periodo storico dell’Italia per molti versi eroico, ma anche controverso. Anni nei quali le migliori intelligenze del Paese e i cuori più generosi hanno posto le premesse, pagando anche con la vita, per una migliore Italia, quella che ha ispirato una delle più moderne Carte costituzionali dell’Occidente. Tra questi certamente i resistenti cattolici, che hanno speso la loro vita per restituire libertà, dignità e senso dello Stato ai cittadini oppressi e umiliati da una feroce dittatura. Basterebbe solamente ricordare i partigiani “bianchi” della rete OSCAR, l'organizzazione Visconti di Modrone, le Fiamme Verdi e i carabinieri fedeli al governo legittimo, tra i quali si è spesa l’attività resistenziale di don Carlo Gnocchi, “ribelle per amore”, e che gli è costata l’arresto e il carcere a San Vittore da parte delle SS germaniche. Il suo fu un antifascismo non dichiarato e non esibito, ma vissuto come ambito di testimonianza in nome dell’umanesimo evangelico e della fede cristiana. Un antifascismo vissuto come direzione spirituale e scevro da ogni ideologia, nato dall’idea di vivere un sacerdozio non separato, attento alle vicende sociali e istituzionali del suo popolo compartecipandole. Questo prezioso libro rende giustizia di molti contraddittori giudizi, espressi spesso senza adeguata conoscenza, su questo delicato ma importante periodo della vita di don Carlo Gnocchi, che invece ha fatto da premessa alla creazione dell’Opera di carità che oggi porta il suo nome.

  • Un olocausto italiano: Voci di soldati italiani dai lager

    9

    Un olocausto italiano: Voci di soldati italiani dai lager
    Un olocausto italiano: Voci di soldati italiani dai lager

    Dalle nebbie del passato è rispuntata una straordinaria testimonianza corale sulla tragedia dei nostri soldati tradotti in Germania dopo l’armistizio dell’8 settembre. Ufficiali e soldati, di qualunque orientamento politico e religioso, che hanno avuto il coraggio di rifiutare l’arruolamento nella Repubblica di Salò per non tradire la Patria, sono stati inviati come pecore da macello nei lager e nei campi di lavoro sparsi in tutta l’Europa sotto il giogo nazista. Mauthausen, Dora, Krankenhaus, Dachau sono solo alcune delle tristi mete che questi coraggiosi patrioti hanno raggiunto, sperimentato e sofferto. Tra loro nomi che diverranno famosi come Guareschi, Rebora, Carpi, Lazzati, Novaro, Novello, Moretti, Rosoni insieme ad altri meno noti, ma altrettanto significativi nella loro testimonianza di sopravvissuti. Questo libro apre uno squarcio su una tragedia rimasta per troppo tempo ai margini della riflessione sul nazifascismo durante le consuete ricorrenze nel giorno della memoria, assorbito quasi completamente dalla commemorazione della shoah ebraica, dimenticando che c’è stato anche un olocausto italiano, che questi soldati hanno direttamente vissuto e trascritto subito dopo la fine della guerra, perché venga tramandato alle generazioni successive. Il libro è composto dalla narrazione del vissuto dei singoli, espresso sia in prosa che in poesia, dentro l’inferno dei lager. Molte di queste testimonianze sono corredate da disegni fatti dagli stessi artisti mentre erano ancora internati nei campi di sterminio e da riflessioni postume sul senso di questo dramma collettivo, ma sempre redatti nell’immediata vicinanza temporale agli eventi raccontati.

  • Don Carlo Gnocchi: Una vita al servizio degli ultimi

    Don Carlo Gnocchi: Una vita al servizio degli ultimi
    Don Carlo Gnocchi: Una vita al servizio degli ultimi

    La biografia del professor Edoardo Bressan dal titolo “Don Carlo Gnocchi” è certamente il testo su don Gnocchi più completo e con il maggior rigore storico. «L’annuncio della beatificazione di don Carlo – scrive l’autore in premessa – aggiunge il riconoscimento della Chiesa a una vita straordinaria, che porta un giovane sacerdote impegnato nell’educazione dei giovani a condividere accanto a loro la grande tragedia della seconda guerra mondiale. L’esperienza del dolore, consapevolmente vissuta “là dove si muore”, è il seme della futura Opera di carità, che prende forma negli anni della Resistenza per poi segnare profondamente il dopoguerra con l’aiuto agli orfani dei caduti, ai mutilatini, alle vittime della poliomielite, trovando alla fine la risposta vera alla sofferenza presente nella storia». Il volume riprende con ampie modifiche e integrazioni, la parte dello stesso professor Bressan contenuta nel volume firmato con il compianto professor Giorgio Rumi “Don Carlo Gnocchi. Vita e opere di un grande imprenditore della carità” (Mondadori, Collana Le Scie, 2002). «La Fondazione Don Gnocchi ha impresso nel proprio modo di operare lo stigma del fondatore – aggiunge nella prefazione il presidente monsignor Angelo Bazzari -. Questa severa, documentata e agile biografia, coronamento di un lungo percorso di studi, di ricerca e di passione da parte dell’autore, sappia infondere nel lettore quello stupore creativo davanti alle cose nuove che lo spirito sa suscitare anche nelle notti oscure della vicenda umana e faccia del beato don Carlo Gnocchi un “seminatore di speranza” e un “indimenticabile maestro di vita”». Edoardo Bressan (Tricesimo-Udine, 1953), già docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano, attualmente insegna presso l’Università di Macerata. I suoi studi hanno riguardato la storia delle istituzioni sanitarie e sociali dal Settecento al Novecento sul piano nazionale e in riferimento alla Lombardia, e diverse vicende e figure della Chiesa contemporanea.

  • Il confine settentrionale: Austria e Svizzera alle porte d'Italia

    Il confine settentrionale: Austria e Svizzera alle porte d'Italia
    Il confine settentrionale: Austria e Svizzera alle porte d'Italia

    Il filosofo Zygmunt Bauman ha detto che “i confini dividono lo spazio; ma non sono pure e semplici barriere. Sono anche interfacce tra i luoghi che separano”. Il confine settentrionale italiano non fa eccezione in questo senso. È linea di separazione ma allo stesso tempo è sempre stato luogo di passaggio, di incontro-scontro tra uomini, lingue, culture e tradizioni. Allo stesso tempo si presenta come un confine duplice per storia e realtà attuale, diviso, come è sempre stato e come è ancora, tra due mondi, quello della Confederazione elvetica e quello dell’Austria nelle sue diverse forme. Inoltre, lo studio del confine settentrionale italiano obbliga a confrontarsi con due ordini di problemi: l’esistenza, o meno, delle frontiere naturali, poiché le Alpi per secoli più che separare unirono le popolazioni di montagna in quanto luoghi di incontro, scambio, comunicazione; e l’esistenza, questa indubbia, di frontiere linguistiche che hanno inciso anche nel processo di costruzione degli Stati e nella quotidianità di queste aree culturali. In questo libro Roberto Roveda e Michele Pellegrini provano a indagare le peculiarità del confine settentrionale, partendo dalla sua storia più antica fino ad arrivare ai giorni nostri, e cercando di mettere in risalto il processo di formazione della linea di confine, le sue trasformazioni ma anche le sue caratteristiche durature nel tempo.

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