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Montgomery Morgan, guru delle pubbliche relazioni, è completamente dedita al lavoro e focalizzata sulla sua immagine professionale! E allora, perché ha consumato un rapporto bollente con il famoso chef Sean Cress e per di più in un ascensore? Il loro segreto è al sicuro, almeno fino a quando Morgan non scopre di aspettare un bambino.
A quel punto è necessario correre ai ripari e trovare una soluzione. Sean è più il tipo da una notte e via che da e vissero felici e contenti, ma non si tira indietro. E il sentimento che sentono crescere giorno dopo giorno potrebbe ribaltare le carte in tavola per sempre.
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Relazioni molto private - Niobia Bryant
1
Sean Cress guardava le strade di Manhattan, New York, scorrere fuori dal finestrino del sedile posteriore di un lussuoso SUV dai vetri oscurati. La testa piena di pensieri, notava appena il traffico e i newyorchesi che camminavano a passo svelto per le strade, o i grattacieli, lucenti, moderni o dall'imponente architettura classica. Stava per partecipare a uno dei suoi numerosi show di cucina. Il suo talento emergente come chef e il suo innato charme di fronte alle telecamere lo avevano reso una star della televisione. Era già stato nominato due volte da People come lo chef più sexy in circolazione. Il suo stile di vita stravagante e vivace non faceva che aggiungere fascino alla sua figura. E lui sapeva come sfruttare la cosa a proprio vantaggio, godendosi i riflettori e le ragazze che questi gli portavano.
Ed era certo che quella popolarità e quel clamore gli avrebbero presto assicurato la posizione di CEO nel potente impero culinario della sua famiglia. I suoi genitori, Phillip Cress Senior e Nicolette Lavoie-Cress avevano fondato la Cress Inc. alla fine delle loro brillanti carriere di chef di ristoranti rinomati e di dozzine di prestigiose pubblicazioni di bestseller di cucina. La loro azienda includeva programmi di cucina di livello nazionale, utensili, una scuola di cucina riconosciuta e un'associazione di beneficenza. Il cibo era la loro vita e avevano trasmesso questa loro passione anche ai figli.
Sean e i suoi fratelli avevano tutti un ruolo in azienda ed erano loro stessi chef acclamati. Lincoln, il figlio che suo padre aveva appena scoperto di avere avuto in Inghilterra prima di sposare Nicolette, era stato accolto in azienda con il ruolo di presidente della sostenibilità. Phillip Junior seguiva la Cress Family Foundation, mentre Gabriel era a capo della divisione ristoranti e Coleman sovrintendeva i giornali online i siti web. Lucas invece seguiva la linea di utensili da cucina. Il compito di Sean era occuparsi degli show televisivi, compresi quelli che conduceva lui stesso.
Il loro padre, Phillip Senior, voleva che uno dei figli ereditasse il trono della Cress Inc. e aveva cominciato, negli ultimi anni, a metterli l'uno contro l'altro, anche se loro erano stati educati a essere fedeli e leali. Ciascuno di loro aveva, a suo modo, fatto di tutto per rendere orgoglioso il padre e tutti si erano battuti per garantire all'azienda di famiglia un prospero futuro. Ma nel tempo, con il padre che non accennava a fare un passo indietro, per la maggior parte loro avevano dichiarato di non essere più interessati a diventare CEO e piano piano si erano riavvicinati.
Tuttavia, se Lincoln, Gabriel e Coleman non ambivano più a quella posizione, lo stesso non si poteva dire per Sean.
Ora che il padre aveva dovuto subire un intervento al cuore, era chiaro che il vecchio patriarca non sarebbe più stato in grado di adempiere a tutte le incombenze quotidiane necessarie per mandare avanti l'azienda. Phillip Junior, Lucas e Sean erano ancora in gara per l'ambito posto di CEO. E Sean aveva grandi piani per l'azienda, che intendeva diversificare attraverso l'acquisizione di un canale di cucina sul quale mandare in onda tutti i loro programmi in streaming, anziché doversi appoggiare ad altri canali TV. Era sicuro che il successo e la popolarità del suo personaggio lo avessero ormai trasformato nel volto del brand, oltre che nell'erede.
La posizione di CEO era sua. Ne era sicuro.
Fino a quel dannato scandalo.
Sean si schiarì la voce. Ultimamente la sua famiglia andava a braccetto con gli scandali.
Prima Monica, la ex domestica che aveva sposato Gabriel e aveva ereditato una fortuna dal padre, un attore famosissimo che lei non aveva mai conosciuto. Poi la famiglia – e la stampa – erano venute a sapere che Phillip Senior aveva avuto un figlio illegittimo in Inghilterra prima di andare al college a Parigi. L'ultima cosa di cui avevano bisogno adesso era che una delle ex fiamme di Sean rivelasse un filmino hot.
Strinse la mascella, ricordando la reazione di sua madre, che amava la loro famiglia, la cucina e la privacy. Non sempre necessariamente in quell'ordine.
Non fosse stato per la Cress e per la propria reputazione all'interno dell'azienda, a Sean non sarebbe importato nulla di quel video. Era adulto e vaccinato. E quella donna era acqua passata. Il sesso era per lui qualcosa di naturale, inoltre la rivelazione di quanto lui fosse attrezzato non aveva fatto altro che aumentare la sua popolarità, in particolare fra il gentil sesso.
Alla sua famiglia ovviamente non era importato nulla dei lati positivi di quelle immagini. Per la salute mentale di sua madre e per tutelare la sua posizione nella Cress Inc. si erano solo limitati a tenere la cosa nascosta a suo padre, viste le sue condizioni fisiche.
Lui, nel frattempo, aveva assunto una delle migliori esperte di pubbliche relazioni.
Guardò Montgomery Morgan, seduta all'estremità opposta del sedile in pelle del SUV. La PR di prim'ordine parlava a bassa voce al cellulare mentre con un pennino annotava alcuni appunti sul suo iPad. Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Arriveremo tra un minuto» dichiarò, con voce chiara.
La guardò compiaciuto. Era una donna fantastica. I capelli corvini illuminavano, per contrasto, la carnagione bruna. Zigomi alti e mento leggermente squadrato incorniciavano un volto con un sorriso radioso. Occhi felini dalle lunghe ciglia completavano il tutto. Oltre che una vera bellezza, Montgomery Morgan era intelligente, con la testa sulle spalle, riservata e professionale. Molto puritana. Sempre tutto sotto controllo.
Finché non lo era stata più.
Due mesi prima, infatti, a una festa organizzata da suo fratello Gabriel e da Monica che era sua amica e cliente, lui e Montgomery erano rimasti bloccati nell'ascensore della casa della coppia. E mentre i minuti passavano, chiusi in quel piccolo spazio, da soli, l'imperturbabile PR era rimasta tutt'altro che calma.
Montgomery alzò lo sguardo e lo sorprese a guardarla. Lui non distolse gli occhi, assaporando la vista di quel viso perfetto, mentre lei si mordicchiava dolcemente il labbro.
In quel preciso momento lui seppe che neanche Montgomery aveva dimenticato ciò che era successo in quell'ascensore. Nella sua mente riecheggiarono le urla di piacere. Era stata un'ora, o forse anche più, di pura passione selvaggia, prima che l'ascensore ripartisse e li costringesse a porre rimedio alla loro improvvisa nudità, mentre si giuravano che non sarebbe successo mai più.
Il sesso migliore della sua vita.
«Aspetta un secondo» disse, prima di abbassare il telefono e premere il bottone per rispondere a un'altra chiamata. «Montgomery Morgan.»
Sean trattenne un sorriso di fronte al tono professionale. Fin troppo.
«Cosa?» scattò lei, raddrizzandosi sul sedile.
L'autista, Colin, rallentò e fermò il SUV di fronte a un hotel di Midtown. Ad aspettarli c'era già una folla di fan e paparazzi. Sean era più abituato a tutto ciò del resto della sua famiglia. Tornò a guardare Montgomery che stringeva la mascella e scuotendo la testa chiudeva gli occhi. «Qualcosa non va?» le chiese.
Tutte le possibili situazioni gli passarono per la mente.
Un incidente? Un'emergenza medica? Era morto qualcuno? Era preoccupante la reazione di quella donna, sempre così imperturbabile.
Prima di quell'incontro in ascensore, loro due avevano sempre avuto un rapporto di cordialità, quando si erano incontrati agli eventi di Monica e Gabriel. Lui l'aveva ricontattata la settimana prima, nel momento in cui sapeva che sarebbe stato pubblicato il filmino. Anche se la Cress Inc. aveva già il suo staff comunicazione, aveva preferito affidarsi all'esperienza di Montgomery con clienti di alto profilo ed era stato sollevato che lei avesse accettato di rappresentarlo.
«Montgomery» disse, allungando la mano e posandogliela sul polso vedendola abbassare la testa.
Lei si irrigidì un momento, poi lo guardò. «Sono incinta» rivelò in un sussurro prima di aprire la portiera e scendere dall'auto.
Un pugno nello stomaco. «Cosa?» sbottò.
Dal finestrino la vide prendere un profondo respiro, stirarsi il cappotto cammello che indossava sopra un tailleur pantalone color crema e infilarsi gli occhiali da sole oversize prima di avviarsi con la sua espressione di facciata, lasciandolo completamente stordito.
Cosa? Incinta?
Di me?
Il cuore gli martellava nel petto.
Toc toc.
Montgomery gli stava bussando al finestrino. Colin, accanto a lei, teneva lontana la folla. Aspettarono il suo segnale.
Non sono pronto.
Inspirò a fondo, si infilò gli occhiali scuri da aviatore e aprì la portiera. Colin lo aiutò a scendere e immediatamente fu sommerso dalle urla della folla. Si infilò le mani nelle tasche del cappotto grigio che indossava sopra l'abito in lana dello stesso colore.
«Sean!»
«Ti vogliamo bene, Sean!»
«Stai sempre con lei? La tipa del video?»
«Quanto sei sexy, Sean!»
«Hai qualche dichiarazione sullo scandalo e sugli effetti per la Cress Inc.?»
«Ho visto il video!»
«Tutti noi lo abbiamo visto!»
Ricordando i consigli di Montgomery, Sean assunse un'espressione illeggibile mentre attraversavano il marciapiedi verso l'entrata dell'hotel cinque stelle in cui era stata fissata la conferenza stampa. La strategia era quella di affrontare lo scandalo a testa alta, una domanda dopo l'altra, in modo da poter fugare ogni dubbio in merito e andare oltre. O almeno, così sperava.
Attraversarono l'elegante lobby, con gli alti soffitti dorati. Conscio di avere addosso gli sguardi di tutti, aveva l'impressione di andare fuori di testa.
Un bambino?
«Sei incinta di me?» le chiese non appena arrivarono agli ascensori.
Montgomery lo guardò. Lui era alto quasi un metro e ottanta, però lei, con quei tacchi vertiginosi, era quasi alta quanto lui. «Se sono davvero incinta? Sì, ed è tuo. Ma ne parliamo dopo» disse prima di chiamare l'ascensore.
«Pensi di lanciare una bomba del genere e poi cambiare discorso?» le chiese, senza nascondere la propria esasperazione. «Appena prima di una conferenza stampa?»
«Hai ragione. Mi è scappato. Ero sotto shock, Sean. Mi dispiace. È solo che stamattina in ufficio la mia assistente continuava a dirmi di fare un test di gravidanza e alla fine l'ho fatto, in realtà solo per farla stare zitta» gli spiegò, massaggiandosi le tempie. «Poi l'ho lasciato lì perché ero in ritardo. E lei mi ha chiamato per darmi il risultato. Onestamente, non credevo proprio di essere incinta.»
«E perché lei ne era così convinta?» le chiese, incuriosito.
«Irritabile. Assonnata. E ho sempre fame» disse.
«E il ciclo?» le chiese lui, esitando un attimo, sapendo quanto fosse personale quella domanda.
«Sul serio?» sbottò, offesa.
«Be', considerata la situazione...»
«Ho un lavoro molto stressante e a volte è irregolare» rivelò. «Senti, penso sia meglio che lo confermi un medico prima che perdiamo la testa entrambi. Davvero. Non avrei dovuto dire nulla finché non ne fossi stata sicura.»
Sean lasciò andare un sospiro.
Un bambino.
Potrei diventare padre?
Non era pronto.
Lui amava la sua vita e la libertà di poter fare qualsiasi cosa volesse. Non l'avrebbe cambiata per niente al mondo... una famiglia non era parte dei suoi piani. Si vedeva facilmente come l'eterno Dongiovanni. Scapolo. E senza figli. Libero. La paternità significava sacrifici che non voleva fare, e che erano necessari per essere un buon padre.
E lui di certo non era portato.
«Accidenti» imprecò lei abbassando lo sguardo sulle punte dei suoi stivali di vernice.
Sean le posò due dita sul mento e la costrinse ad alzare la testa per guardarlo.
E i loro sguardi si agganciarono.
È così bella.
Quella stessa chimica li avvolse di nuovo. Intensa e innegabile.
«Questo ci ha già messi nei guai una volta. Ricordi?» gli disse, anche se con gli occhi cercava la sua bocca.
Ricordi dei loro baci gli riaffiorarono alla mente, chiudendogli la gola e costringendolo a fare un passo indietro, prima di cadere nella tentazione di attirarla a sé. Di nuovo. E ancora. «Giusto» concordò.
Montgomery lasciò andare un lungo sospiro e distolse lo
