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1492-2941
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SINOPSI.

Venerdí, 12 ottobre 1492, ore 2 di notte: un marinaio avvista terra. Cristoforo Colombo esulta: pensa di essere finalmente pervenuto alle sue "Indie". Tuttavia frena la corsa delle caravelle per timore di pericoli sotto costa; attende l’alba. Ma, con le prime luci del giorno, non l’agognata meta, bensí un imprevedibile "monstrum" si staglia all’orizzonte.
Cos’è mai? Sogno? Utopia? La città del sole? La vista-visione-premonizione di un mondo futuro, magari pertinente a un anno specularmente opposto al presente, ovvero l’ineffabile … 2941?
E quindi? Beh … logicamente: arresto, processo, condanna del "bravo invasore" … in ambiti, fra genti e in contesti che incantano, frastornano, atterriscono il nauta genovese.
Ma sarà, poi, tutto vero? O sarà il normale portato di una "siesta" pomeridiana in terra di Spagna?
LanguageItaliano
Release dateOct 23, 2014
ISBN9786050327489
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    1492-2941 - Giuseppe Pagliara

    terra.

    DRAMATIS  PERSONAE

    (in ordine di apparizione)

    ● Cristoforo Colombo

    Esploratore e navigatore; ammiraglio della flotta, imbarcato sulla Santa María.

    ● Juan de la Cosa

    Cantabrico, proprietario della Santa María e pilota della flotta.

    ● Diego de Harana

    Cugino di Beatriz Enríquez Harana.

    ● (Voce di) Martín Alonso Pinzón

    Proprietario e comandante della Pinta.

    ● (Voce di) Rodrigo de Triana, alias Juan Rodríguez Bermejo

    Andaluso di Siviglia; musulmano; marinaio a bordo della Pinta; obbligato a convertirsi al cristianesimo per poter partecipare alla spedizione, in seguito riabbraccia la prisca fede, forse per non essere stato adeguatamente remunerato come primo avvistatore delle sospirate Indie.

    ● Calafati, cambusieri, commissari, cucinieri, marinai scelti, mozzi, nostromi, piloti, vedette

    Imbarcati sulla Santa María (nome ufficiale; nomignolo: La Gallega; caracca di 100-150 tonnellate, di proprietà e al comando di Juan de la Cosa) e sulle caravelle Pinta (da Pinto, il suo primo armatore; 70-140 tonnellate; in possesso e al comando di Martín Alonso Pinzón da Palos, Spagna) e Niña (ovvero Santa Clara; proprietà di Juan e Peralonso Niño da Palos; 60-100 tonnellate; agli ordini di Vicente Yáñez Pinzón, fratello minore di Martín e pur egli armatore). Provenivano tutti dalla Spagna (contea di Niebla, Siviglia, Cordova, Jérez de la Frontera …), salvo un portoghese, un genovese (oltre a Cristoforo Colombo) e un veneziano; alcuni erano ex-galeotti.

    ● Inquirente

    ● Avvocato difensore

    ● Procuratore

    ● Inserviente

    ● Secondino

    ● (Simulacro di) Filipa (o Felipa) Perestrello e Moniz

    Moglie di Colombo, nipote di Gil Moniz, cavaliere e compagno del principe Dom Henrique il Navigatore di Portogallo; figlia di Bartolomeo Perestrello il Vecchio e di Isabel Moniz.

    ● (Simulacro di) Beatriz Enríquez Harana

    Compagna di Colombo alla morte della moglie.

    ● Genio

    ● Indigeni

    ● Ebrei

    ● (Simulacro di) Doña Beatriz de Bobadilla

    Vedova del capitano di Gomera, invaghitasi di Colombo.

    ● Femmine di Barcellona

    ● Passanti, studenti

    ATTO  PRIMO.  SCENA  PRIMA.

    Venerdí 12 ottobre 1492.

    Appena trascorsa la mezzanotte.

    Sulla Santa María in rotta verso occidente.

    Colombo è in piedi sul cassero,

    davanti alla cabina dell’ammiraglio.

    Colombo: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? … Domani … domani … la fine! … Un sogno infranto, la sconfitta, l’onta! … Io, dunque, non sono degno dei doni che Tu elargisci ai mortali, Signore? Ma allora: a che pro versarmi talenti in animo? Perché dotarmi di fantasia per covar sogni, pupille per invidiare orizzonti, lobi per captare malie di arrembanti sirene? A qual fine sospingermi, giovinetto, insino a Irlanda e Islanda, progettar rotta brevissima per le Indie, compulsare le carte di Bartolomeo Perestrello, suocer mio, intrattenere a spasmodico parlamento navigati marinai, e vagliar con cupido intento canne e legni e ogni altro galleggiante su per il grande Oceàno? … Per tacere le negazioni, le umiliazioni, gli affronti subiti da gretti príncipi e ottusi burocrati, ah! … Anch’io, dunque, sempre corsi e mai non giunsi al fine? … No, no, non può essere cosí! … Domine, in Te ho creduto; non lasciare che io sia confuso!

    ATTO  PRIMO.  SCENA  SECONDA.

    Entrano Juan de la Cosa e Diego de Harana,

    mentre dalla Pinta, accostatasi alla Santa María,

    giunge la voce di Martín Alonso Pinzòn.

    Voce di Martín Alonso Pinzòn: ¡Adelante! ¡Adelante! Siam guidati dal volere divino!

    Juan de la Cosa: Infatti, ammiraglio, foste ben arrendevole alle pressioni di pavidi mozzi, calafati e nostromi, nonché dei codardi Luís de Torres … ebreo convertito e traduttore dall’ arabo, puah! … Rodrigo de Escobedo, segretario della flotta, relatore delle scoperte e spione ufficiale, e quelle altre buone lane, Rodrigo Sánchez, controllore reale, esclusivamente avido di oro, e Pedro Gutiérrez, credenziere della mensa reale, ora cangiatosi in commissario … di che poi? … Prospettare tre giorni e non piú … oh, che follia!

    Colombo: La rivolta cova perigliosamente, don Juan, e v’è rischio che ne gettino fuori bordo! Già alle Canarie temevano i nauti non li menassero i fortissimi alisei a un punto di non ritorno. Poi l’illusoria Tierra! avvistata da quel tale marinaio della Pinta, il mio conseguente, prematuro inginocchiarmi per render grazie a Dio, l’ordine di intonare il Gloria in excelsis Deo … No, solo un banco di nuvole simigliante a lingua di terra sul profilo dell’orizzonte … un ulteriore, falso avvistamento; tutta una serie di miei fraintendimenti: i sargassi e consimile vegetazione marina affiorante sul pelo dell’acqua essere indice certo dell’esistenza di terre vicine, la virata a sud-ovest, seguitando il volo di effimeri pennuti … Insomma, un mese di navigazione senza avvistar né terra né vita, e focolai d’ ammutinamento che riprendono ad avvampare.

    Diego de Harana: Già! C’era da attendersi la sedizione dell’altro dí, era nell’aria … Ma io, cugino, fui nominato maresciallo della flotta e saprò ben tenere la disciplina a bordo!

    Juan de la Cosa: (Sottovoce, fra sé) Sei qui solo perché cugino della sua amante, loco che non sei altro! (Ad alta voce) E dunque, domani s’invertirà la rotta?

    Colombo: Se tale è il Suo decreto … Ma io non già dispero: ho ben io conoscenze nautiche e attentamente studiato la rotta! E poi, ieri, uno dei nostri marinai non pescò in mare un fiore fresco? Non si scorgono ad ogni miglio coperto rami con foglie ancora verdi e fiori? E per giunta, ieri sera alle dieci, un’ora prima che sorgesse la luna, non ho io medesimo, confortato da un mozzo, intravisto como una candelilla que se levava y se adelantaba?

    Juan de la Cosa: Voi … una candela di cera che si levava e si agitava? Non sarà la solita illusione?

    Colombo: Non punto, bensí verissimo lume!

    Diego de Harana: Non ne sapevo nulla.

    Colombo: Ancor non ne ho fatto menzione ad alcuno per tema che … salvo registrar l’evento nel libro di bordo.

    Juan de la Cosa: E che significherà mai, a vostro parere?

    Colombo: Fuochi … e genti, infine!

    Juan de la Cosa: Non sarete eccessivamente ottimista, signor mio?

    Colombo: Non eccessivamente, don Juan, ma … disperatamente ottimista.

    ATTO  PRIMO.  SCENA TERZA.

    Venerdí 12 ottobre 1492.

    Ore 2 di notte. Chiaro di luna.

    Dalla coffa della caravella Pinta, di circa mezzo miglio spintasi innanzi

    alla Santa María (lato giardinetto sinistro)

    e alla

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