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Geografia emozionale

La geografia emozionale di Steven Holl non segue una linea retta attraverso una progressione uniforme di esperienze, ma è delineata da continui prima-dopo legati a una figura in costante movimento. In questo moto perpetuo, si susseguono luoghi, viaggi, incontri, maestri e progetti; tutte esperienze che, sottraendosi alla volubilità del caso, rappresentano il risultato di scelte fondate su una consapevole ‘resistenza’, su “conflitti emozionali”, come lui stesso li definisce.

II primo ‘conflitto’, risalente all'infanzia, é stato raccontato in un articolo apparso sul quotidiano The Bremerton Sun: Steven Holl, all'età di cinque anni, non riusciva a dormire. II suo più grande desiderio era avere una ciclicità delle giornate costante per comprimere le notti che le dividevano. Diciassette anni dopo, il 1° dicembre 1969, nel sorteggio per l'arruolamento al servizio militare in Vietnam trasmesso alla IV nazionale venne estratto il numero corrispondente alia sua data di nascita.

Inizia così una ‘resistenza’ lunga 18 pagine: scrive un'obiezione di coscienza fondata su principi filosofici, condividendo le testimonianze del Mahatma Gandhi e di David Thoreau. La resistenza continua nel tempo.

I primi progetti di Steven Holl sono disegni monocromatici in contrasto con le tipiche rappresentazioni a colori pastello formaliste del tardo e Postmodernismo. Prende le distanze dallo scenario architettonico della metà degli anni Settanta; il suo lavoro imbocca un'altra direzione e si sviluppa attraverso una profonda indagine basata sull'esperieiiza dello spazio.

Vita e lavoro sono sempre state in costante rapporto osmotico. Nei primi anni a New York, la scelta di dormire in un soppalco sopra l'ingresso dello studio, senza comodità nè acqua calda, gli regala la libertà di lavorare su disegni, visioni e progetti e di dedicare il resto del tempo all'attività di docenza presso la Columbia University. Numerosi sono stati gli episodi della sua vita in cui coerenza e tenacia hanno alimentano la persistenza nella resistenza. Ben lungi dal predicare in modo retorico un senso di opposizione o di rifiuto, Steven Holl ha mantenuto sempre una posizione fedele alle sue idee: il “conflitto emozionale” ritorna così di continuo e, al di là del pathos, pone ordine al movimento.

• Steven Holl's emotional geography doesn't run a straight line through a uniform progression of events. Rather it is traced out by the continuous before-and-after links of a person living in incessant movement. In this perpetual motion, places, journeys, encounters, masters and projects follow one another. All are experiences that save for the fickleness of fate - represent the result of choices based on aware “resistance” and “emotional conflicts”, as he describes them.

A first conflict in his childhood was recorded in The Bremerton Sun: Steven Holl, age five, was not able to sleep, so he wished for constant cyclicism of the days in order to compress the nights between them.

Many years later, on 1 December 1969 when the Vietnam War draft lottery was aired on television, the number corresponding to his date of birth was selected. Right then, he started a “resistance” consisting of 18 written pages.

Steven Holl's conscientious objection was grounded on philosophical principles, Mahatma Gandhi and David Thoreau.

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