In classe, una sedia fai-da-te per studenti troppo digitali
Pensata per i bambini tra gli otto e i dieci anni, Pono è una sedia fai-da-te, che gli studenti possono montare da soli all’inizio dell’anno scolastico e poi smontare prima delle vacanze estive, lasciandola “in eredità” a chi frequenterà dopo di loro. Idea di vaga matrice steineriana, il progetto di Alessandro Simone è frutto del master di Productpresso On Running, azienda di attrezzatura sportiva con base a Zurigo. “Ho constatato che i bambini imparano a usare iPad e computer ben prima di saper costruire qualcosa con le loro mani. Il mio approccio voleva bilanciare gli aspetti pratici e umani dell’apprendimento”. Ispirandosi all’autoprogettazione di Enzo Mari, Alessandro si trova a risolvere alcuni temi pratici, come il comfort e l’ergonomia (garantiti dalla curvatura della seduta e dello schienale) e la riduzione al minimo dello scarto di materiale (scegliendo il solo legno). Il progetto si sviluppa attorno a quattro elementi uniti come un puzzle a grandezza bambino, con incastri resistenti e reversibili. Due viti sullo schienale bastano a rendere stabile il sistema. La seduta, poi, è impilabile fino a cinque pezzi e sullo schienale c’è lo spazio per scrivere il proprio nome (“un modo per rendere il bambino orgoglioso della propria creazione”, spiega), che a fine anno si può cancellare. Le forme poco spigolose, infine, lo rendono un oggetto tra arredo e gioco. “Enzo Mari resta per me un punto di riferimento importante”, prosegue. “Mi riconosco nel suo approccio radicale. È importante essere essenziali: non servono nuovi oggetti, ma piuttosto un nuovo metodo per usare quello che si ha già”.