Relocate
Il vantaggio di condividere produzione e competenze
Gli oggetti e gli arredi di Inga Sempé sono spesso dotati di funzioni multiple, come la valigia progettata per il VIA nel 2007, composta da tre scomparti impilati trasformabili in cassetti. Sono leggeri: pensiamo alle lampade Vapeur per Moustache del 2013, bizzarri volumi autoportanti che sembrano cappelli da chef. E sono ironici, come il divano Ruché disegnato per Ligne Roset nel 2010: unauna trapunta. Cabine, nuovo prodotto per l’azienda giapponese Ariake che sarà presentato al Fuorisalone di Milano, è tutte e tre le cose insieme. Specchio a figura intera da un lato e appendiabiti dall’altro, organizza uno spazio della casa sovente irrisolto, come l’ingresso. “, in francese, indica il camerino del negozio dove si provano i vestiti e anche le cabine delle barche e gli scompartimenti dei treni”, spiega la designer francese. “Questo mobile è come una piccola casa, sul retro ci si può vestire o svestire, si possono organizzare i propri effetti personali; di fronte, è uno specchio. Sebbene sia un oggetto estremamente funzionale, riflette anche i valori culturali giapponesi come l’importanza di mantenere la propria casa in ordine e di presentarsi nel miglior modo possibile”. È la prima volta che Inga Sempé collabora con l’azienda di Morodomi, nella prefettura di Saga, nata nel 2016 dalla collaborazione tra Legnatec e Hirata Chair, con la direzione artistica di Gabriel Tan. In catalogo, una trentina di raffinati arredi di legno progettati da designer locali e internazionali (tra di loro, Anderssen & Voll, Norm Architects, Note Design, Shin Azumi). Il loro approccio alla sostenibilità è attento e sfaccettato. C’è la scelta di unire la maestria artigianale ai vantaggi di una produzione industriale, per creare pezzi di qualità che durino nel tempo, ma c’è anche la decisione (accelerata dalla pandemia) di puntare su una produzione ‘diffusa’. Per ridurre l’impronta di carbonio e i tempi di consegna, Ariake ha avviato una collaborazione con quattro produttori di mobili italiani del Friuli-Venezia Giulia, dove saranno realizzate le collezioni per il mercato europeo. Lo scambio di conoscenze tra le tecniche tradizionali degli artigiani dei due Paesi è stato il prevedibile valore collaterale aggiunto.