Quando Anne Imhof ha ricordato le sue impressioni e le sue riflessioni in occasione della sua prima visita al Palais de Tokyo, abbiamo riconosciuto gli stessi sentimenti – fascinazione e inquietudine – che ci avevano attraversato nel 2000 nel percorrere questo immenso terreno incolto, risultato dell’abbandono di un progetto di ristrutturazione in corso d’opera. Nel nostro progetto, abbiamo cercato di liberare del tutto la superficie, eliminando ogni vincolo, di fare in modo che restasse solo la struttura, disponibile a ospitare ogni tipo d’installazione, pronta a ogni configurazione.
Nel 2012, il nostro obiettivo si è esteso