Il filo conduttore della mia Domus 2022 è il carattere. Mi auguro quindi che Domus rafforzi il suo potere evocativo, dando espressione a sensazioni, sensibilità, anomalie ed eccezioni tanto nella scelta delle architetture e degli oggetti quanto nel modo di comunicarli, tentando di trasmettere le impressioni reali sperimentate di fronte ai soggetti scelti. Non siamo sceriffi con il ruolo di garanti dei codici classici, delle visioni ortodosse che hanno pretesa di oggettività. Accettare la soggettività è il primo passo verso il sensibile.
Fare architettura è dare carattere. Eppure, il tratto distintivo di buona parte delle architetture di questo inizio di secolo è non avere carattere, essere intercambiabili. Siamo entrati nell’èra dell’architettura automatica. I piani regolatori sono predisposti per avanzare il più rapidamente possibile, per far guadagnare tempo a progettisti che non creano più nulla, per