Editoriale
Editorial
Recovering Italy
il numero 1041 di Domus che raccontava Milano come emblema di un’Italia ad alta velocità, avanguardia di un Paese fiducioso nella sua capacità di reagire alle crisi degli ultimi decenni, tornato a riprogettare se stesso, a ripensarsi secondo modelli di sviluppo innovativi. Era solo il dicembre del 2019, ma in realtà sembra passato molto più di un anno, con la pandemia che ha stravolto ogni ragionevole certezza sulle possibili direzioni di marcia. Per tutto il 2020, Domus ha riflettuto molto sulle conseguenze di una crisi che non si esita a definire epocale: per vastità e drammaticità, essa ha messo in luce i limiti di uno sviluppo in cui le ragioni delle dinamiche finanziarie si sono sovrapposte a quelle del rispetto per l’ambiente e a un’efficace politica di attenuazione dei pesanti regimi di diseguaglianza registrati su tutte le mappe della geografia planetaria. Dietro l’euforia dei mercati si è rivelata la realtà del “re nudo”: dalle profezie di David Quammen sull’insensatezza della nostra visione dell’ambiente alle analisi di Thomas Piketty sul capitalismo ideologico, siamo stati messi di fronte, brutalmente, alle carenze
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