Oslo
The projects in the Bjørvika district are part of the redevelopment of the city’s waterfront. Here, the various buildings compose a coherent whole, while the public space pursues socially inclusive forms of urbanity
Oslo, capitale della prorompente economia petrolifera norvegese, negli ultimi decenni si è reinventata secondo due principali traiettorie, la gentrificazione e i progetti di riqualificazione urbana su larga scala – con l’immigrazione come corrente sotterranea capace di fornire impeto, gusto e nuove sfide alla sfera di una prudente urbanistica socialdemocratica. L’area di Bjørvika, che comprende il nuovo ed elegante centro direzionale di Barcode, accoglie tutti questi nuovi esempi di sviluppo, tra cui le strategie di rigenerazione urbana legate alla cultura.
Bjørvika costituisce la porzione orientale dell’enorme area di sviluppo del lungomare, la cosiddetta Fjord City, il più grande progetto di riqualificazione mai realizzato in Norvegia. Questo nuovo quartiere, con l’acclamato Teatro dell’opera di Snøhetta e il nuovo, scintillante skylinedi Barcode, ha forgiato per Oslo un’immagine nuova di zecca, introducendo la città sulla scena globale dell’urbanistica di alto profilo. Ma non basta: c’è anche la biblioteca pubblica Deichman di LundHagem e Atelier Oslo, fresca d’inaugurazione, mentre in ottobre aprirà il Munch Museum di Estudio Herreros. Come strategia di branding, e forse anche come progetto di riqualificazione urbana e in termini di architettura innovativa, si tratta senza dubbio di un enorme successo. Ma non è tutto oro quel che luccica.
Non mancano, infatti, impercettibili incrinature nella scenografia e, come per tutti i progetti di sviluppo
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