Arte
Do Ho Suh
La prima volta che ho incontrato una delle opere tessili di Do Ho Suh, cucite splendidamente, delicate e simili a veli, è stato probabilmente 12 anni fa. Sono modelli in scala naturale o disegni tridimensionali trasparenti di parti di edifici reali dove l’artista ha vissuto. Ho sempre sentito di sapere molto di Do Ho Suh perché i suoi lavori parlano in modo esplicito, ma quando mi è stata offerta la possibilità di visitare il suo studio volevo che Do Ho mi spiegasse meglio come e perché ha preso la strada che ha scelto. È chiaro che il suo lavoro si basa su esperienze profondamente personali, e forse è proprio questa intimità che lo fa considerare familiare e comprensibile.
Nato a Seoule figlio di un noto artista, studioso e professore alla Seoul National University, Do Ho Suh ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza in Corea del Sud. All’inizio degli anni Settanta, all’età di 10 anni, osservò suo padre (che ora ne ha 92) e un maestro d’ascia costruire un , una casa tradizionale coreana in cui avrebbe vissuto con la famiglia. L’abitazione era una copia dello Yeongyeongdang, una casa in stile prdinario, perciò non dipinta o decorata, che il figlio del re costruì per suo padre nell’Huwon (il giardino segreto) del Palazzo di Changdeokgung, il palazzo reale principale di Seoul, all’inizio del XIX secolo. “Mio padre ha copiato quella casa, in particolare l’alloggio e la sala studio/biblioteca padronale. Amava moltissimo le foreste di pini rossi coreani e scelse un sito coperto da un fitto bosco sul versante opposto della montagna, a circa cinque
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