Domus

Fare architettura

Making architecture

Nell’autunno scorso, durante un’escursione in Algeria per vedere le costruzioni in pietra naturale di Fernand Pouillon, abbiamo visitato anche il Mausoleo di Medracen nelle vicinanze di Costantina. L’edificio, con la forza immediata del suo apparire, suscita delle domande. La costruzione circolare, dal diametro di quasi 60 m, è collocata su un basamento. Al di sopra di un cilindro cinto da 60 semicolonne doriche con trabeazione e modanatura a gola egizia si erge un cono piatto a gradoni, costituiti da 24 anelli cuboidi alti circa 60 cm. Il cono si rastrema in una piattaforma rotonda di circa 12 m di diametro. L’accesso alla tomba, forse già saccheggiata in tempi antichi, si trova a circa 6 m di altezza nell’area del cono, apparentemente senza rapporto con le tre false porte nella parete del cilindro.

Chi era sepolto qui? Poiché la costruzione risale, a quanto pare, al 300 a.C., con ogni probabilità non si tratta della tomba del re numidico Massinissa, come si è a lungo ipotizzato. Massinissa fu amico, e poi nemico, di Asdrubale, la cui figlia Sofonisba un tempo gli era stata promessa in sposa: dopo avere sconfitto il suo avversario, si sposarono ma per breve tempo, poiché Massinissa, pur di non doverla consegnare ai Romani, le passa una coppa di cicuta.

Che ci fa una gola egizia su un ordine dorico? Che cosa ha a che fare questa tomba con quella di Augusto a Roma, con il Pantheon, con Castel Sant’Angelo?

Nascono molte domande che abbracciano, sia temporalmente sia spazialmente, un’ampia area di relazioni ermeneutiche. È forse per questo che siamo così turbati al cospetto del Mausoleo? È forse perché ci chiediamo come sia stato possibile per un re numidico edificare nel 300 a.C. un’opera architettonica ricorrendo a una tecnica costruttiva a blocchi squadrati così elaborata?

Ciò che immediatamente impressiona è la presenza fisica delle pietre che se ne stanno ordinate in strati sovrapposti: è l’espressività con cui l’effetto del tempo fa risaltare la loro natura di strati di pietra collocati in pendenza, e come questa loro essenziale orizzontalità sia in conflitto con l’idea architettonica verticale dell’ordine dorico. Dove le pietre

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Collaboratori
Nata a Cagliari nel 1987, Carta si laurea in Architettura presso l'Università degli Studi di Cagliari. Studia presso la TU Wien, la Universidade Federal da Bahia e come visiting scholar alla Columbia University. Avvia la professione di architetto neg

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