Iniziazione alla MusicAmica: Vivere meglio con la musica
By Dario Giardi and Francesca Brocchetta
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About this ebook
Questo libro, nato dall’esperienza e grazie ai metodi appresi dagli autori presso il Berklee College of Music di Boston,suggerisce semplici strumenti e azioni quotidiane che tutti possono mettere in atto per vivere meglio, grazie alla musica.
Dario Giardi
Dario Giardi, Dottore di Ricerca in campo energetico-ambientale è animato da tre grandi passioni: la scrittura, la fotografia e la musica. Diplomato in Teoria e Armonia musicale al Berklee College of Music di Boston e specializzato in Music for Wellness presso il medesimo College, ha pubblicato il libro edito da Odoya: Viaggio tra le note: i segreti della teoria e dell'armonia musicale. Collabora con il noto portale Auralcrave, dove scrive di storia della musica. Ha pubblicato gli album strumentali Childhoodskies e Finistère.
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Book preview
Iniziazione alla MusicAmica - Dario Giardi
Ringraziamenti
Friedrich Nietzsche diceva: Senza musica, la vita sarebbe un errore
.
Come contraddirlo? La musica è sempre stata la nostra linfa vitale e siamo sicuri che lo sia per la maggioranza delle persone o almeno per te che hai deciso di acquistare questo testo e che in questo momento stai leggendo i nostri pensieri. Per un orizzonte da fissare, per un sogno da realizzare, per un’emozione da ricordare, per un dolore da superare... ecco, per tutto questo, diciamo grazie alla nostra dolce amica.
Introduzione
Quale linguaggio se non quello delle note ci consente di comunicare tra popoli e razze diverse?
Sulla quasi totalità di noi la musica esercita una potenza emotiva che rende il suo lessico universale, indipendentemente da quanto riusciamo a comprenderlo o da quanto lo padroneggiamo. Questa musicofilia risale agli albori della nostra specie e si è andata radicando in tutte le culture. Essa si palesa già dalla prima infanzia, può essere plasmata e sviluppata dall’istruzione, dalle circostanze della vita o dai particolari talenti, ma prima di tutto è radicata nella nostra natura. La consapevolezza di essere creature musicali è il primo passo nel percorso di comprensione che merita questo straordinario linguaggio.
Purtroppo il nostro approccio alla musica è diventato superficiale, siamo assuefatti al sottofondo sonoro che ci accompagna durante tutta la giornata senza prestarvi la giusta attenzione. Il suono si trasforma così in un magma di vibrazioni indistinte e disarticolate. Perdendo la capacità di ascoltare e il contatto con la sorgente sonora, ci dissociamo con una delle parti più profonde del nostro inconscio. L’inquinamento acustico conseguentemente aggrava il nostro stato di malessere inducendo nevrosi e infelicità. Eppure basterebbe utilizzare la musica nel modo giusto per stare bene o semplicemente per vivere in armonia con se stessi e con gli altri. Per farlo non serve perdere la vista su tomi impolverati o conoscere complesse tecniche musico-terapiche. Perché? Semplice: la musica appartiene a tutti, parla un linguaggio originario che precede i nessi logici e i processi cerebrali, muove corde iscritte nel cosmo e nel nostro dna.
Questo lavoro nasce per offrirti un set di strumenti che abbiamo appreso specializzandoci in Music for Wellness
, presso il Berklee College of Music di Boston.
Il metodo utilizzato in America si basa su azioni dirette, quotidiane, semplici, che tutti, dal semplice appassionato al professionista, possono seguire. Questo non è, infatti, un libro per musicisti o per non musicisti, è piuttosto un libro per menti curiose di scoprire le corrispondenze fra musica e vita.
I diversi capitoli sono consigli su come utilizzare la musica e vivere meglio grazie a essa. Ma non solo… imparerai perché la musica ti emoziona, come prestare ascolto all’ambiente sonoro che ti circonda o perché è preferibile ascoltare musica dal vivo. Apprenderai incredibili tecniche meditative e scoprirai i più innovativi percorsi olistici. Ti sorprenderai a sfogliare pagine dense di aneddoti e curiosità legate alle note e ai compositori che le hanno utilizzate consegnandoci pagine immortali di poesia e bellezza. Nella parte finale di ogni capitolo troverai una proposta di ascolto che incarna in note i temi trattati.
Abbiamo voluto fortemente scrivere Iniziazione alla Mu-sicAmica perché siamo convinti che la musica salverà il mondo e noi tutti, e non solo per una ragione estetica o esistenziale, ma per la sua misteriosa virtù terapeutica che fin dalla notte dei tempi le più antiche civiltà hanno compreso e utilizzato.
La musica è sempre stata un’amica che ci ha aiutato a capire le cose. È stata confidente e balsamo nel lenire le ferite del corpo e dell’anima. Siamo certi che dopo aver letto queste pagine, anche per te diventerà un’amica fidata dalla quale non potrai e non vorrai più separarti.
Studia il linguaggio
Come ogni linguaggio anche quello musicale ha le sue regole e per poterlo comprendere e apprezzare è necessario comprenderne la grammatica. Per tutti i linguaggi e le forme di comunicazione, d’altronde, vale lo stesso discorso. Se non parliamo l’inglese potremmo sicuramente farci capire a gesti da un anglosassone e lui potrebbe farsi intendere da noi; ma arriveremmo mai a conoscerci davvero? Quante cose della sua vita, dei suoi pensieri, ci perderemmo? Senza un linguaggio comune non possiamo comunicare pienamente con gli altri né esprimerci come vorremmo.
Studiare questa lingua
non vuol dire necessariamente diventare direttori d’orchestra, passando anni su tomi impolverati. Ci vuole rispetto, è vero, ma la musica è di tutti e ti assicuriamo che è possibile scoprirne i segreti in modo divertente e originale come noi stessi abbiamo sperimentato presso il Berklee College of Music. Un’esperienza che ci ha fatto comprendere come l’approccio alle note possa essere affrontato con entusiasmo, per evitare di perdere la passione all’ascolto, lo spirito artistico e il desiderio di suonare.
Imparare la grammatica di base è fondamentale e tutti possono farlo, anche se poi decidono di rimanere semplici ascoltatori, amatori di uno strumento o diventare professionisti. Non abbiamo mai pensato, infatti, che la musica debba essere relegata a pochi eletti come invece riteneva Debussy: Tutto ciò che è sacro e che desidera rimanere tale deve avvolgersi nel mistero. La musica dovrebbe essere una scienza ermetica, custodita gelosamente in testi complessi e difficili, tali da scoraggiare il gregge di persone che la trattano con la stessa di-sinvoltura riservata a un fazzoletto
.
In questo capitolo scoprirai come è nato e si è evoluto il linguaggio musicale; come abbia da sempre regolato la vita sulla Terra e nel cosmo permeando le nostre esistenze e ogni aspetto della natura che ci circonda. Speriamo così di incuriosirti e spingerti ad avvicinarti alla sua comprensione.
In principio era il Verbo
La conoscenza musicale è una cassetta degli attrezzi
indispensabile per cogliere tutte le sfumature che è in grado di regalarci la musica. Un bagaglio che può diventare, però, inutile se non utilizzato attraverso le corde
della propria creatività ed emotività. Il vero musicista non è, infatti, solo teoria e tecnica, ma anche poesia e cuore.
Studiare musica fa bene sotto molti punti di vista: dal mi-glioramento dello sviluppo cognitivo e della sensibilità artistica all’accrescimento dell’empatia, della disciplina e delle re-sponsabilità. Senza considerare il miglioramento dell’autostima, perché niente sviluppa la personalità come fa la musica. La sua comprensione può permetterti di capire meglio te stesso ma anche di cogliere il senso profondo delle leggi che regolano la natura e l’intero universo.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio…
leggiamo nel Vangelo secondo Giovanni. Siamo stati educati a interpretare il termine Verbo
come Parola
, ma altre traduzioni e tradizioni (più antiche e non meno importanti di quella cristiana) ci rivelano che il Verbo
usato dall’evangelista Giovanni in realtà coinciderebbe con il Suono
, quale strumento capace di mettere in moto e in ordine i componenti inerti dell’universo e di dare vita, con la vibrazione, al Creato. Anche per la scienza il Big Bang è un enorme suono, tanto che gli astrofisici ritengono che il fragore di questa originaria esplosione sia ancora udibile nella radiazione di fondo che pervade l’intero universo.
La vibrazione primordiale creatrice trova, peraltro, riscontro in moltissime religioni e antiche civiltà. Secondo l’esoterismo dell’antico Egitto, l’universo avrebbe avuto origine dal suono che il dio Thot emise all’inizio dei tempi. Un grido cosmico articolato su sette note musicali crescenti, dal quale sarebbero nate le diverse realtà divinizzate come la Terra, il destino, il giorno, la notte e così via. Altri miti fanno riferimento a un Drago che si rannicchiò su se stesso chiudendosi come l’uovo generatore per poi alzarsi in piedi dispiegando le possenti ali e lanciando il suo urlo verso il grande vuoto che lo circondava, tanto forte da risvegliare la vita che esso nascondeva. Un suono che gli aborigeni australiani ricercano seguendo le impronte sonore lasciate dagli antenati per ritrovare l’origine e per tornare al luogo del concepimento, dov’è custodita la scatola nera della nostra essenza. Una tradizione che Bruce Chatwin ci racconta nel suo splendido Le vie dei canti. Anche la tradizione druidica parla di un’iniziale condizione di esistenza dalla quale si liberò una vibrazione, un fenomeno ondulatorio di colossale potenza, che si propagò in tutte le direzioni, creando le cose. Secondo gli antichi Veda tutto nacque da un seme e questo seme, chiamato Bija, rappresenterebbe proprio un suono, o meglio il Suono
, l’essenza atavica e primordiale, il La
che ha dato origine alla vita.
Il processo di creazione che questi miti raccontano si rispecchia in quel gesto involontario che permette la vita: il respiro. Incameriamo l’aria con il respiro e la emettiamo dalla bocca attraverso le vibrazioni sonore della voce. Respirando, non facciamo altro che ripercorrere il processo creativo, la vibrazione primordiale che ha dato vita all’universo e che costituisce il cuore pulsante e vitale di ogni cosa. Dai sacerdoti egizi agli
