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Una promessa dal cuore: Harmony Collezione
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Una promessa dal cuore: Harmony Collezione

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About this ebook

Quando un incidente sul lavoro aveva spedito l'enigmatico e affascinante Jack Slade in ospedale, la prima a soccorrerlo nel bosco era stata Abbie Pierce, la sorella del suo socio. Prima di perdere i sensi, Jack le aveva fatto giurare che si sarebbe presa cura di lui, complice un feeling silenzioso che li legava. Adesso la promessa si è fatta più delicata, perché dopo l'operazione Jack non si ricorda più nulla del passato. Pur di restargli vicino, Abbie si inventa di essere sua...

LanguageItaliano
PublisherHarperCollins Italia
Release dateJul 10, 2015
ISBN9788858939864
Una promessa dal cuore: Harmony Collezione

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    Una promessa dal cuore - Lisette Belisle

    Copertina. «Una promessa dal cuore» di Belisle Lisette

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    His Pretend Wife

    Silhouette Special Edition

    © 2003 Lisette Belisle

    Traduzione di Federica Jean

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-986-4

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Frontespizio. «Una promessa dal cuore» di Belisle Lisette

    1

    Nessuno si sarebbe accorto della sua scomparsa.

    Jack Slade non si era mai sentito tanto solo. Sopra di lui, c’era un ritaglio di cielo azzurro intenso circondato dalle punte innevate degli alberi. Avrebbe voluto sollevarsi verso quella macchia d’azzurro, ma qualcosa gli opprimeva il petto, tenendolo premuto al suolo.

    Non era ancora pronto a morire.

    Era ironico scoprire quanto volesse vivere proprio quando era troppo tardi. Una risata amara gli proruppe dalle labbra, ma si trasformò in un singulto. Anche respirare gli faceva male, e il silenzio intorno a lui sembrava impenetrabile.

    Quanto poteva resistere, nel freddo e nella neve? Avrebbe visto sorgere un nuovo giorno?

    Se non altro, la gamba sinistra non gli faceva più male, pensò. Il freddo che gli stava penetrando nelle ossa gli aveva fatto da anestetico. Ma sapeva bene che si trattava solo di una gentilezza apparente: piano piano, quello stesso gelo lo avrebbe ucciso.

    Nel cuore della foresta di abeti, su una montagna del Maine del Nord, Jack distava diversi chilometri da qualsiasi centro abitato. Gli altri boscaioli se n’erano andati da un pezzo. Lui, invece, era rimasto oltre l’orario, sperando di caricare ancora qualche tronco prima che facesse buio. Stava guidando il cingolato per il trasporto della legna lungo una scarpata quando, all’improvviso, un cerbiatto gli si era parato davanti sul sentiero.

    Non avrebbe dovuto sterzare, pensò Jack. I cingoli avevano slittato sul ghiaccio e, per un istante che gli era sembrato un’eternità, il grosso veicolo era rimasto in bilico sul ciglio della scarpata. Lui si era aggrappato allo sterzo, cercando di raddrizzarlo, ma inutilmente. Il mezzo si era ribaltato di schianto, intrappolandolo sotto di sé.

    Per fortuna, un mucchio di neve soffice aveva attutito il colpo. Tuttavia, nella caduta Jack aveva battuto la testa. Doveva aver perso conoscenza per un po’, perché al momento dell’incidente il sole era più alto. Quando si era riavuto, aveva scoperto di non riuscire più a muoversi.

    E adesso non gli restava che attendere che il gelo avesse la meglio su di lui.

    Che ironia, pensò di nuovo. Era sopravvissuto alle bande di quartiere, a un’infanzia difficile e persino alla prigione, per morire da solo in un angolo remoto del Maine.

    Seduta alla sua scrivania nell’ufficio contabilità delle Segherie Pierce, Abbie Pierce guardò l’orologio per l’ennesima volta. Il vecchio edificio era immerso nel silenzio. Lo stridore delle seghe, il rombo dei camion che scaricavano i tronchi nel cortile, le voci degli altri dipendenti sembravano un lontano ricordo. Tutti erano tornati a casa.

    Era la vigilia di Capodanno, il momento ideale per buttarsi alle spalle il passato e ideare propositi per il futuro. Ultimamente, Abbie aveva l’impressione che la sua vita girasse a vuoto, anche se non sapeva perché.

    Spense il computer e si alzò. Era ora di tornare a casa a cambiarsi. Entro un’ora Seth Powers sarebbe andato a prenderla per andare al cenone di Capodanno. Prese il cappotto e la borsetta, ma si fermò sulla soglia, incerta.

    Perché non riusciva ad andarsene?

    Irritata con se stessa, guardò di nuovo l’orologio. Jack Slade era in ritardo, ecco qual era il problema. Avrebbe dovuto tornare alla segheria due ore prima.

    Ma a lei, cosa importava? Quell’uomo dai capelli scuri, dai penetranti occhi azzurri e dal sorriso cinico era praticamente un estraneo, per lei. Ed era decisamente una spina nel fianco.

    Quando Jack era comparso dal nulla, due mesi prima, Drew, fratello di Abbie e proprietario della segheria, l’aveva accolto a braccia aperte e gli aveva offerto lavoro come boscaiolo. All’epoca lei aveva espresso forti dubbi a riguardo, e da allora niente le aveva fatto cambiare opinione.

    Davvero erano passati solo due mesi? Sembrava di più.

    La vita tranquilla di Abbie non l’aveva preparata per un uomo come Jack Slade. Era esattamente il tipo che alle ragazze di buona famiglia come lei era stato insegnato di evitare.

    Guardò la luce del giorno spegnersi lentamente nel crepuscolo, fuori della finestra. Poi il suo sguardo si soffermò sul posteggio deserto. Gli unici veicoli presenti erano la sua auto, il fuoristrada nero di Drew e la motocicletta di Jack.

    Un brivido di apprensione le percorse la schiena. Niente da fare, non poteva lavarsene le mani. Era preoccupata per Jack.

    Poteva essere ferito, o essersi perso nei boschi fitti. Erano cose che accadevano anche ai boscaioli più esperti, e lui aveva cominciato da poco quel lavoro. Scosse il capo. Più probabilmente, si era trattenuto qualche ora in più per completare un carico di legna, e si sarebbe infuriato se lei avesse dato l’allarme inutilmente.

    Incerta, alzò il viso e guardò il cielo. L’oscurità si addensava rapidamente, e la temperatura calava. All’improvviso, si rese conto che non si sarebbe sentita tranquilla se non avesse fatto qualcosa.

    Si diresse nell’ufficio di suo fratello, e lo trovò seduto alla scrivania. «Hai un minuto?»

    Drew sollevò il viso dalla pila di documenti su cui stava lavorando. «Abbie! Credevo che fossi già tornata a casa. Che c’è?»

    Lei esitò un istante. «Si tratta di Jack. Tutti gli altri sono tornati alla segheria, ma lui non si è visto.»

    Drew si appoggiò allo schienale della sedia. «Non mi preoccuperei. Sa badare a se stesso.»

    Abbie non ne era convinta. «Presto sarà notte.» Allargò le braccia. «Forse esagero, lo so. Però ho un brutto presentimento.»

    Lui inarcò un sopracciglio. «Riguardo a Jack?» chiese, con ironia. «Ma se non lo puoi soffrire!»

    Abbie arrossì. Lei e Jack si erano trovati antipatici sin dal momento in cui si erano conosciuti. Lei non era riuscita a nascondere la sua disapprovazione, e Jack aveva reagito con sprezzante derisione. Anche se era inevitabile che si vedessero alla segheria, i loro rapporti erano sempre rimasti freddi.

    «Non c’è modo di mettersi in contatto con lui?» chiese. «O di mandare qualcuno a cercarlo?»

    «D’accordo.» Drew aprì un cassetto e ne estrasse una piantina. Rappresentava la zona della foresta in cui i boscaioli lavoravano in quel periodo. «Dovrebbe essere più o meno qui» spiegò, indicandole un punto sul fianco di una montagna. «Andrò a vedere se riesco a trovarlo.»

    Abbie fissò la cartina, e si chiese per quanto tempo un uomo solo potesse sopravvivere nei boschi, di notte e nel mezzo dell’inverno.

    «Vengo con te», disse impulsivamente. Poi, vedendo l’espressione perplessa sul viso di Drew, aggiunse: «Forse ti sto facendo fare una fatica inutile. Il minimo che posso fare è tenerti compagnia».

    Mezz’ora dopo, trovarono il punto in cui la squadra aveva lavorato quel giorno. C’era un silenzio profondo, e il luogo appariva deserto.

    Il fianco della montagna si ergeva ripido davanti a loro. Il sentiero che portava verso l’alto si intravedeva appena. Grandi rocce scure dai bordi affilati perforavano qui e là il candido manto di neve.

    Drew passò rapidamente in rassegna l’attrezzatura lasciata dai boscaioli. «Manca un cingolato» disse. All’improvviso sembrava seriamente preoccupato.

    Chiamarono Jack ad alta voce, ma l’unica risposta che ottennero fu il sibilo del vento tra le cime degli alberi. Ormai il cielo era nero, e la luna sembrava una falce ghiacciata su uno sfondo di velluto scuro.

    Drew porse una torcia elettrica ad Abbie. «Separiamoci» le disse. «Tu vai a sinistra, ma non ti allontanare troppo. Non voglio rischiare che ti perda anche tu.»

    Abbie annuì in silenzio. Non c’era bisogno che suo fratello le ricordasse il pericolo. Lo percepiva nelle ossa, freddo e opprimente.

    Cominciò ad arrampicarsi a fatica lungo il sentiero ghiacciato. Intorno a lei la foresta sembrava impenetrabile, popolata di ombre minacciose. Dopo un po’ cominciò a sentire una fitta di dolore nel fianco, ma continuò a camminare, cercando di ignorarla.

    All’improvviso, dopo una curva, il cingolato apparve. Era riverso su un fianco, la vernice gialla illuminata dalla luce lunare.

    «Drew!» urlò. «L’ho trovato!»

    Alla sua destra, sentì la voce di suo fratello, invisibile nell’oscurità. «Vedi Jack?»

    Abbie scosse il capo. «No. È troppo buio.»

    Drew la raggiunse rapidamente e lanciò un’occhiata al cingolato riverso. Le sue labbra si serrarono in una piega stretta e decisa. «Non ti preoccupare. Se è qui vicino, lo troveremo.»

    Abbie si avvicinò al veicolo e vi girò intorno. Fu allora che intravide qualcosa tra le lamiere. Con un nodo alla gola, si rese conto che era una forma umana, anche se erano visibili solo la testa e le spalle.

    «Jack» sussurrò. Per un attimo le sembrò che il cuore le si fosse fermato. Poi ricominciò battere, a un ritmo frenetico e irregolare.

    Incespicando nella neve fresca, si diresse verso di lui più in fretta che poté. Drew era dietro di lei, ma fu Abbie a raggiungere Jack per prima. Sfilandosi un guanto, si accucciò accanto a lui e gli premette le dita sulla gola, sperando con tutto il cuore di sentire qualcosa. Per un lungo, terribile momento trattenne il fiato – finché senti le pulsazioni. Erano deboli, ma regolari.

    Dio, ti ringrazio. È ancora vivo.

    Ma perché era tanto immobile?, si chiese, subito dopo. Incastrato tra il suolo e il pesante veicolo giallo, i suoi capelli corvini spiccavano contro il candido manto nevoso. Era pallido, le labbra esangui e bluastre. La fronte era attraversata da un lungo taglio, rossastro contro il pallore della pelle. Le ciglia scure e folte gli ombreggiavano gli zigomi.

    Aveva le sopracciglia aggrottate, notò lei confusamente. Del resto, era la sua espressione tipica.

    «È vivo?» chiese Drew alle sue spalle, con voce tesa.

    Lei annuì. «Sì», mormorò.

    Suo fratello emise un profondo sospiro. «Sembra che sia qui da un pezzo. La neve deve averlo isolato dal freddo, altrimenti sarebbe già morto assiderato.»

    Gli occhi di Abbie si riempirono

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