
uando i fondatori dell’Accademia Olimpica, nel , decisero di costruire un teatro per le rappresentazioni che organizzavano con appassionato interesse – fino ad allora in strutture effimere o in sale di palazzi nobiliari – non ebbero bisogno di cercare lontano. Fra di loro c’era, infatti, il noto e celebrato architetto che fu investito del progetto. Ispirandosi ai grandi esempi del mondo classico, egli concepì tuttavia un’opera modernissima e realizzò il , che è arrivato fino a noi perfettamente conservato. All’interno del guscio di un edificio preesistente, le prigioni del Palazzo del Territorio, Palladio inscrisse un piccolo gioiello, considerato tra i suoi capolavori e il suo “testamento” spirituale e architettonico. Morì infatti appena l’inizio dei lavori, che furono seguiti dal figlio Silla il quale, sui disegni del padre, consegnerà il progetto completato .