
«Talvolta chiudo gli occhi e vedo un’immagine chiarissima. Come stamane, subito dopo il risveglio, giacevo a letto con gli occhi spalancati. Era come se un grande foro si fosse aperto nelle pareti della mia mente e io avessi potuto passarci attraverso. Credo che risalga a molto indietro nel tempo& a molto tempo fa&»
ileggendo queste parole di Charlie Gordon, protagonista del bellissimo , ho spesso ripensato alle opere di Dorothy Bhawl. Descrivere l’arte di Dorothy, artista che ha scelto un nome d’arte femminile per sparigliare subito le carte, significherebbe già rinchiudere tutto in una gabbia. Quando, invece, parafrasando proprio le parole di Charlie, l’arte di Dorothy apre un foro nella mente e ci permette di oltrepassarlo, per farci riscoprire ciò che i nostri occhi hanno visto ma non percepito, sentito ma non recepito. Perché la