

ECCOLA LÌ, UN PICCOLO SCOGLIO in mezzo all’enorme oceano, più o meno a metà strada tra Lisbona e Washington D.C. A Flores, la più occidentale dell’arcipelago delle Azzorre, si arriva con un aereo della Sata Airlines da Lisbona, che fa tappa prima su una o più isole come se fosse un autobus. Ultima fermata prima di lasciare l’Europa e raggiungere gli Stati Uniti. Vista dall’alto non è grandissima. Si ammirano le vette dei vulcani mentre una coltre di nubi nasconde la distesa verde e lussureggiante che ricopre l’isola. È abitata da poco meno di quattromila persone e sono solo due i comuni di questo piccolo gioiello nascosto tra le onde dell’oceano: Santa Cruz das Flores e Lajes das Flores.
Appena atterrata recupero l’auto e inizio a esplorarla. Dalla rupe si vedono le onde infrangersi sulla costa e la prima cosa che attira la mia attenzione sono le piscine naturali ai piedi della scogliera che formano una zona di tregua dall’impeto del mare. Passerei ore ad ascoltarlo, il mare: l’onda che si prepara, si ritira e con tutta la sua forza irrompe sugli