
Negli ultimi decenni si stanno diffondendo, grazie a opere di narrativa e saggistica, tante storie che affrontano misteri religiosi legati soprattutto alla Chiesa Cattolica e al Vaticano, basti pensare a bestseller come Il nome della rosa di Umberto Eco e Il codice Da Vinci, Angeli e demoni e Origin di Dan Brown.
Enigmi che sono ben lungi dall’essere chiariti, come quello associato alle teorizzate origini cosmiche dell’uomo in rapporto alla Chiesa. Se queste teorie avessero un fondamento, e la Chiesa ne fosse al corrente, si aprirebbero scenari inediti e sorprendenti, che dovrebbero portare a superare le sterili divisioni tra Fede e Scienza, per andare invece di pari passo, visti i comuni intenti alla ricerca della verità. Tutto questo ci è stato confermato personalmente in un colloquio epistolare dall’astrofisica italiana Fiorella Terenzi, insegnante di Matematica, Fisica e Astronomia alla Florida International University di Miami, ed esponente di ricerche avanzate della scienza che studia i suoni dell’Universo, con un approccio non solo numerico ma anche umanistico all’astrofisica moderna.

Terenzi affermò che: «Dove la scienza o la fede non arrivano, l’altra dà una mano. Non c’è contraddizione e nemmeno conflitto fra intuizione e ragione, analisi e arte, fede e scienza. Siamo noi che creiamo questi spaccamenti».
Dopo questo preambolo, qualche anno fa è circolata una voce tra realtà e fantasia, filtrata da ambienti legati alla Chiesa, che potrebbe involontariamente ma suggestivamente confermare, oltre alla presenza di vita intelligente nel Cosmo, anche quella stessa presenza sul nostro pianeta sin dai tempi antichi, facendo così sorgere molteplici dubbi sulle origini dell’uomo, e creando una terza via di origine cosmica, dopo quella creazionistica della Chiesa e quella evoluzionistica darwiniana secondo cui discendiamo dai primati.

Secondo alcune fonti anonime, confermate però da una autorevole testimonianza, quella della dottoressa Karen Hudes, durante alcuni lavori di ristrutturazione in una cantina