
Di Lucio Dalla è qualcosa più che semplice autore delle musiche. È infatti intorno alla sua presenza forte anche se invisibile (il cantante si intravede solo per pochi istanti e in maniera dissolta) che si sviluppa la trama illuminata e divertente di quello che è considerato uno dei più grandi successi di Carlo Verdone. “Dopo i primi duedovesse essere lo specchio di un nuovo decennio che si stava manifestando nei giovani. Con un particolare: che le donne erano molto più forti e determinate degli uomini. Questi ultimi, avendo subito l’urto del femminismo, sembravano pugili all’angolo di un ring. Per questa pellicola pensai quindi che la colonna sonora avrebbe dovuto coinvolgere un cantautore e musicista che fosse l’emblema degli anni Ottanta. Chi meglio di Lucio Dalla? Da a la sua musica fu la colonna sonora di quel tempo. Poesia, ironia, intelligenza negli arrangiamenti. Un grande artista insomma. Lo incontrai, gli proposi la sua collaborazione e lui accettò facendomi seguire dagli Stadio, il suo gruppo di accompagnamento”.