


L’epoca vichinga si considera chiusa nel 1066 con la vittoria dei Sassoni sui Norvegesi nella battaglia di Stamford Bridge, in terra inglese.
Quando le dreki (o drakkar), le loro navi da guerra agili, veloci e silenziose si profilavano all’orizzonte, il terrore assaliva gli abitanti della terraferma, che fossero monaci inglesi chiusi nelle loro nebbiose abbazie o villaggi spagnoli bruciati dal sole. Alti, possenti e spietati, abilissimi nel maneggiare spade e asce, gli assalitori sorprendevano le vittime con terrificanti urla di guerra, crudeli occhi e denti azzurri e lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle o raccolti in trecce che sbucavano dagli elmi.
L’ERA VICHINGA
Cinema e serie tv di successo, fumetti e storie fantasy ce li hanno raccontati così, ma quanto c’è di vero in quest’immagine? Chi erano veramente quei predatori? Da dove venivano e perché si spinsero così lontano, fino a raggiungere le coste mediterranee dell’Africa, l’Anatolia, le steppe asiatiche, la Russia e le oggi devastate terre d’Ucraina, la Groenlandia e il Nord America? Sono molti i misteri che avvolgono i Norreni, i popoli del Nord, come vennero chiamati gli abitanti della penisola scandinava, dello Jutland, della Germania settentrionale. Razziatori spietati ma non solo, perché è certo che con le loro spedizioni hanno anche cambiato per sempre la storia europea. Hanno esportato nuove idee, tecnologie, soprattutto navali, forme d’arte, linguaggi e miti e scambiato merci con tutti i popoli.
La loro epoca d’oro va dalla fine dell’VIII alla metà dell’XI secolo: oggi la conosciamo come Era Vichinga. Ma un ritrovamento avvenuto per caso in Estonia sembra riportare più